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Avellino – “E’ una vicenda che aveva corso già da qualche tempo – spiega  Il Comandante provinciale dei Carabinieri Massimo Cagnazzo nel corso della conferenza stampa indetta dopo gli arresti di questa mattina – I migliori riscontri sono stati raccolti dai carabinieri della stazione di Solofra e di Avellino. Nel tempo tecnico di organizzare il tutto con la Procura della Repubblica di Avellino guidata dal procuratore Rosario Cantelmo abbiamo proceduto l’operazione. Al momento non potevamo permettere che queste vessazione potessero andare avanti. Appena raccolto le prove abbiamo proceduto a tutto”. Nell’operazione sono coinvolte tre persone irpine e una della provincia di Salerno.

Le denuncianti riferivano inoltre di far parte di un gruppo WhatsApp composto da altri genitori dove qualche giorno prima della denuncia iniziava un’accesa discussione durante la quale emergeva che gli insegnanti dell’asilo erano soliti “alzare le mani” sui bambini più “discoli”.

Sulla scorta di questi indizi l’Autorità Giudiziaria delegava alla Stazione dei Carabinieri di Solofra un’attività d’intercettazione audio-video dalla quale emergevano i maltrattamenti patiti dai bimbi. In particolare emergeva che tutti gli indagati, in maniera reiterata, compivano vessazioni, mediante l’utilizzo di mezzi di coercizione fisica e psicologica. Dalla visione dei filmati si assiste ripetutamente ad episodi in cui alcuni minori vengono tirati per le braccia e trascinati per la classe, talvolta accade che gli stessi cadono a terra, e ciò malgrado, gli indagati continuano a trascinarli senza mollare la presa. “…Stai zitto… non piangere… io ti devo impiccare….”: sono solo alcune delle frasi profferite nei confronti delle piccole vittime.

Uno degli indagati è ritenuto anche responsabile del reato di violenza sessuale nei confronti di un minore, costretto anche a subire ripetuti palpeggiamenti.

L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Stazione di Solofra, ha quindi disposto, per tre indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari e per il quarto quella della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.

Nel frattempo il primo cittadino di Solofra, Michele Vignola attraverso i social ha scritto: “La sconcertante vicenda di cronaca che ha coinvolto una scuola di Solofra e della quale abbiamo appreso nelle prime ore di stamattina, ci ha lasciato senza parole, sorprendendoci. Non sapevamo e non potevamo immaginare quello che fonti giornalistiche stanno raccontando, perché si tratta di un episodio che nulla ha a che vedere con la cultura del nostro territorio. Attendiamo che gli organi competenti facciano chiarezza ed accertino le responsabilità, avendo piena fiducia nel loro operato. Siamo però, da subito, vicini ai genitori ed alle famiglie, poiché il nostro interesse primario è la tutela dei bambini. Per questo, l’Amministrazione e gli uffici comunali, sostengono, in ogni forma, i minori e le famiglie coinvolte”.