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Calitri – “Ribaltare i punti di vista e osservare le cose al contrario, a scardinare l’ordine cui siamo assuefatti per creare un momento di resistenza a un mondo che va sempre più irrigidendosi nelle visioni”. A cento anni dalla Rivoluzione Russa, lo “Sponz Fest”, alla sua V edizione che parte domani a Calitri, vuol sperimentare il rovesciamento del mondo. Al contrario ad esempio il programma: l’evento di chiusura il secondo giorno, quello di apertura l’ultimo.  Domani, il primo giorno, non succederà nulla, riposo: “Come al termine della Creazione il Dio riposò, così anche noi, nel nostro tempo al rovescio, concludiamo la settimana iniziandola col riposo. E ciò vedemmo che era buono. Primo giorno, ricreazione del mondo”.

Un nuovo mondo va formato, un mondo rivoluzionato, il settimo giorno viene subito ed è quello destinato al riposo. L’ordine generante il caos e l’entropia. La rivoluzione astronomica che la terra compie ogni giorno girando su se stessa. Giro di ballo. Si comincia… Contrè». «All’incontrè – scrive Vinicio Capossela, che ha ideato e diretto il Festival – è il grido di battaglia delle quadriglie comandate da sposalizio dell’Alta Irpinia. Nel momento culminante del rito dionisiaco della fertilità, quando altro non si può fare per aumentare l’euforia, il Dio della dissipazione – che fa cadere «sponzati come baccalà» – ordina l’insensato: cambiare il giro di danza. Più forte non si può andare, più baccano non si può fare, non si può aumentare il numero dei convitati.. ecco arriva allora l’ordine capriccioso, che rompe l’ordine e crea nuovo disordine che rinnova la vitalità, il ri–Creo (nuova creazione del mondo).. e così si urla: “Contrè !!! Girè !!! All’incontrè”. Ma siccome la lettera eRRe in queste lingue ispide, forgiate con la zappa, sostituisce vocali e aggettivi, ecco che all’esortazione si aggiunge anche la erre finale.. All’incontrè‘R! con la erre capovolta, come spesso vengono capovolte dai vecchi contadini la esse e la zeta, per dare un effetto straniante, quasi cirillico, all’alfabeto conosciuto. In questa eRRe rovesciata, che celebra il Rovescio alla lettera, stabiliamo il punto di contatto tra una terra svuotata, rivoltosa, ispida e ribelle e un paese lontano, protagonista della più grande rivoluzione».