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Avellino – “Missione compiuta”. E’ lo slogan stampato sulle magliette celebrative dei calciatori biancoverdi al termine dello spareggio di Rieti. Archiviato il campionato la testa ora va alla poule scudetto. L’Avellino ha compiuto una vera impresa conquistato la Serie C. Impresa che qualche settimana fa sembrava essere pura utopia.

Il pagellone dei lupi

Viscovo 8 – Approdato in Irpinia nel mercato di gennaio fin da subito ha dimostrato di essere un portiere di categoria superiore. Nel girone di ritorno, fatta eccezione per qualche errore, ha spesso e volentieri tolto le castagne dal fuoco ai lupi. Fondamentale la parata sul Bernardotto nello spareggio di Rieti.

Pizzella 6 – Due gettoni per l’ex Primavera. Ha fatto i conti con la giovane età, ma ha un grande potenziale per crescere.

Lagomarsini 6.5 – Troppi errori tra i pali nonostante la grande esperienza. Finito nel ruolo di terzo è diventato fondamentale per lo spogliatoio dell’Avellino. Le sue urla saranno arrivate anche sull’Himalaya.

Longobardi-Bruno S.V.

Morero 9 – E’ l’unico superstite della scorsa gestione. L’unico a sposare il progetto Avellino nonostante la categoria. Nel bene o nel male ci ha sempre messo la faccia. Meritando ampiamente di indossare la fascia di capitano dopo “i fischi” dello scorso anno. L’argentino è stato decisivo anche in fase offensiva (5 gol).

Dondoni 6.5 – Una stagione dai due volti, ma nonostante ciò ha sempre dato un valido contributo alla causa. Decisivo il suo gol nel match d’andata contro il Latina.

Dionisi 8 – Un gladiatore. Dal suo arrivo l’Avellino ha acquisito maggior solidità in difesa. Con il successo di Rieti è il quinto campionato vinto dall’ex Frosinone.

Parisi 9 – Straordinario. E’ il termine che calza a pennello per lo Speedy Gonzales di Serino. Arrivato in punta di piedi, ma soprattutto con lo status di under ha dimostrato di aver stoffa.

Capitanio 6 – Strappa la sufficienza piena. Nonostante qualche errore. Decisivo in occasione del match interno contro il Budoni.

Patrignani 5.5 – Ha ampi margini di crescita, ma nonostante le diciannove presenze paga l’inesperienza. 

Omohonria 6 – L’episodio con la Sassari Torres ne ha precluso la stagione. Ha margini di crescita.

Betti 8 – Il suo approdo in Irpinia è stata manna dal cielo per l’Avellino. Dopo l’avvio in salita ha dimostrato di spadroneggiare sulla corsia destra. In campo e fuori si è dimostrato essere un vero leader silenzioso.

Matute 8 – Una diga a centrocampo. Con le buone o con le cattive il camerunese ha fatto legna in maniera eccelsa. E soprattutto in fase realizzativa ha deliziato i pati fini con qualche bordata dalla distanza.

Gerbaudo 7.5 – L’avventura in Serie D dell’Avellino è cominciata con il gol dell’ex Juventus contro il Ladispoli. Con l’arrivo di Di Paolantonio è finito in panchina, ma quando è stato chiamato in causa ha risposto sempre presente.

Di Paolantonio 7 – L’uomo giusto al momento giusto. Il suo arrivo in Irpinia nel mese di dicembre non aveva convinto, ma a suon di prestazioni eccelse l’ex Teramo ha conquistato tutti. Decisivo in occasione del big match contro il Trastevere con una punizione al bacio.

Buono 6.5 – Bordata all’esordio con il Ladispoli, ma poi è finito in panchina. Chiamato in causa non ha fatto mai mancare il proprio apporto alla squadra.

Rizzo 6 – Sfortunato. Colleziona una sola presenza, ma poi il ginocchio gli preclude la stagione. 

Carbonelli 6.5 – Nelle poche partite giocate ha dato il suo onesto contributo. Un gol in occasione della sfida interna con il Sassari Latte Dolce. L’infortunio non gli ha dato la possibilità di mettersi in mostra.

Da Dalt 8 – La garra argentina. Con le sue giocate manda al bar i difensori avversari. Il suo arrivo in Irpinia coincide con la rinascita della squadra. Nonostante i pochi gol è stato fondamentale per la conquista della promozione. Decisivo in occasione del raddoppio nello spareggio di Rieti.

Tribuzzi 10 – Rivelazione assoluta. Da del tu al pallone, ma soprattutto arrivato nel ritiro di Sturno da perfetto sconosciuto si è fatto apprezzare per le sue giocate ubriacanti. E’ stato uno dei leader assoluto della formazione irpina. Buon sangue non mente.

Ciotola 7 – Ritornato in Irpinia in silenzio dopo un girone d’andata in sordina con il tempo ha acquisito la giusta continuità nonostante l’età. Un portafortuna, e non solo per Bucaro.

Pepe 6 – Leader negli spogliatoi, ma in campo non è riuscito ad essere decisivo.

De Vena 10 – Tempesta perfetta. Il bomber principe dei lupi ha realizzato 21 gol in campionato, ma soprattutto ha dato un grosso contributo alla causa. Nonostante qualche problema fisico ha stretto i denti quando l’Avellino ha avuto bisogno di lupi.

Sforzini 7.5 – Un vero rapace d’aria. Ha vinto la sua sfida ritornando in Irpinia dopo l’avventura sfortunata del 2009. Nonostante l’età dimostra di aver i numeri giusti. Gli undici gol sono la carta d’identità del tagliagole.

Alfageme 6.5 – Senza troppi giri di parole ci si aspettava qualcosa di più dall’argentino. Purtroppo ha dovuto fare i conti con qualche acciacco di troppo. Dal piano mentale ha dato il suo contributo.

Mentana 6 – Tanta buona volontà per l’attaccante partenopeo. Non riesce ad essere decisivo visto le tante bocche di fuoco lì davanti.

Graziani (fino alla 16 giornata) 4 – I famosi “calci” agli under o la storia. Saranno sicuramente frasi che difficilmente saranno dimenticate dall’intera piazza. Arrivato in Irpinia per segnare la rinascita dimostra di non essere adatto alla piazza. 

Bucaro 9 – Il suo “ritorno” in Irpinia ha segnato l’inversione di marcia per l’Avellino. E’ riuscito nell’impresa di vincere il campionato, ma soprattutto di ridare l’entusiasmo perduto all’intero popolo irpino. Bravo a correggere nel momento in cui stava incappando in alcuni errori (dal 4-3-3 al 4-4-2 o 4-2-4). Decisivo al suo fianco di Cinelli.