È polemica a Montefredane dopo l’annullamento del concerto del trapper napoletano Frezza, previsto per il 27 settembre in un locale del comune irpino. La decisione è stata presa dal sindaco Ciro Aquino, che ha chiesto ai gestori della struttura di cancellare l’esibizione a seguito delle polemiche esplose in rete per un video messaggio pubblicato dall’artista e ritenuto violento e irrispettoso.
Il primo cittadino ha rivendicato con fermezza la scelta: “Si informa che l’evento programmato presso la struttura è stato annullato. D’intesa con i proprietari della struttura, si è provveduto a evitare l’emanazione di un’apposita ordinanza sindacale. Nel mio territorio non tollererò mai la presenza di cantanti che lanciano questi messaggi”.
La decisione ha scatenato la reazione immediata di Frezza, che sui social ha affidato alla rete un duro sfogo. “Viviamo in una società che abbandona i deboli e poi si sorprende quando diventano mostri. Nel 2025 mi annullano ancora i live perché Frezza istiga alla violenza. Io canto e racconto la mia vecchia vita dimostrando che chi vuole veramente può farcela e può uscire da brutti contesti. L’unica cosa che è riuscita a salvarmi dalla vita difficile che vivevo è stata la musica, voi che fate? Mi impedite di farla”, ha scritto l’artista, accusando le istituzioni di colpire ingiustamente la sua libertà di espressione.
Il caso divide. Da un lato c’è chi sostiene la linea dura del sindaco Aquino, vista come un atto di tutela della comunità; dall’altro chi difende l’artista, interpretando i suoi testi come il racconto crudo di un passato difficile, non come un invito alla violenza.