“Abbiamo messo un punto al campionato. Ora c’è solo la Supercoppa. Il mister ci tiene, noi ci teniamo. Vogliamo vincerla.Le altre? Forti come noi. Sarà un assaggio di Serie B. E noi siamo pronti”. Parla così Kikko Patierno in occasione al Dinner party dell’US Avellino a Villa Orsini. “In campo, massima concentrazione. Le feste restano fuori. Qui si lavora. L’appetito vien mangiando, e vogliamo tutto – continua il bomber – Tre anni fa mi chiedevano se potevo segnare in C. Ora non vedo l’ora di misurarmi in B. Fame e determinazione non mi mancano. Il mercato? Ci penserà la società. Io penso a vincere”.
“Il momento più emozionante? Catania. Da lì siamo tornati con la consapevolezza: questo campionato è nostro. Undici vittorie di fila non arrivano per caso – dice – Ad Avellino ho vissuto di tutto. Alti, bassi. Amore e odio. Ma vi dico la verità: in ritiro avevo detto alla mia famiglia e al mio procuratore che mi bastavano 15 gol… se servivano a vincere il campionato. Ora vivo la città. Ogni giorno è festa. Ogni giorno è calcio. E Avellino se lo merita. Perché Avellino è calcio”.
Alle parole di Patierno fa eco anche Facundo Lescano: “È bellissimo, ancora si festeggia – ha dichiarato l’argentino – Dopo tanti anni l’Avellino torna in Serie B e ce la godiamo, ma stiamo già lavorando con grande intensità per provare a vincere anche la Supercoppa.” Nessun rilassamento dunque, perché la mentalità è quella di chi vuole lasciare il segno anche nell’ultima fase della stagione.
La prossima tappa sarà il campionato cadetto, una sfida nuova per Lescano: “Ci sarà da prepararsi bene. Ho avuto esperienze con il Parma in ritiro, so che la Serie B è un campionato impegnativo sotto tutti i punti di vista: tecnico, fisico e mentale. Ma l’Avellino ha una storia importante, non siamo certo una comparsa”.
L’argentino ha voluto anche rispondere alle critiche del passato: “Quando un attaccante segna tanto e cambia squadra, ci si chiede sempre quale sia il problema. Ma io ho sempre cercato di migliorarmi, fare un passo avanti. Qui ad Avellino mi sono messo subito a disposizione, entrando in punta di piedi in un gruppo forte. Anche quando non segnavo, mi sono sacrificato per il bene della squadra”.
Il sogno della Serie B, adesso, è una realtà che Lescano vuole vivere da protagonista: “Non vedo l’ora di iniziare la nuova stagione. Ho un contratto triennale e voglio dimostrare di poterci stare, anche perché tanti che ho affrontato in Lega Pro adesso fanno bene in B. Voglio provarci senza rimorsi”.
Emblematico anche il gesto simbolico della maglia: “Ho indossato una replica della storica maglia di Ramón Díaz per celebrare la promozione. Un omaggio all’Argentina e all’Avellino, due terre che sento vicine. È stato molto apprezzato.”
Infine, i momenti che resteranno per sempre: “Il gol col Monopoli è stata una liberazione. Ma l’arrivo del pullman in Piazza Libertà e l’abbraccio con i compagni a Potenza sono stati qualcosa di indescrivibile. Piangevamo come bambini: per molti di noi è stato il primo campionato vinto, un ricordo che porteremo nel cuore per tutta la vita”.