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Domenica 27 luglio, alle ore 22, il suono delle campane ha interrotto il silenzio serale in numerosi paesi irpini. Un’iniziativa simbolica ma potente, che ha visto l’Irpinia unirsi idealmente al resto d’Italia per manifestare solidarietà verso il popolo palestinese e per richiamare l’attenzione sulla tragedia in corso nella Striscia di Gaza.

L’appello, partito su scala nazionale dal mondo ecclesiale e da associazioni impegnate per la pace, ha trovato eco anche sul territorio avellinese, dove molte comunità parrocchiali hanno aderito con convinzione. Tra le prime realtà a rispondere c’è stata Mercogliano, con il coinvolgimento diretto di Don Vitaliano Della Sala, da sempre attento ai temi sociali e alle questioni legate ai diritti umani. La partecipazione è poi cresciuta rapidamente, coinvolgendo altri centri come Grottolella guidata da Don Marcelo Tahuil, Marzano di Nola e numerosi piccoli comuni dell’hinterland.

Le campane hanno suonato per circa dieci minuti: un tempo sufficiente per scuotere, idealmente, le coscienze. Un gesto pensato per richiamare l’urgenza di fermare la violenza e per offrire un segnale di vicinanza a chi, ogni giorno, vive sotto le bombe e nella paura.

In Irpinia, terra spesso associata a quiete e introspezione, il suono dei campanili si è trasformato in voce collettiva. Una voce che non accetta più di restare in silenzio, che sceglie di prendere posizione, anche con un gesto semplice ma carico di significato.

Nel cuore dell’estate, in una serata apparentemente come tante, quel suono antico ha ricordato a tutti che anche da un piccolo paese si può levare un messaggio universale: la pace non è mai un’illusione, ma una responsabilità condivisa.