Le città di Avellino, Mercogliano e Atripalda insieme al comune di Monteforte hanno oggi il necessario bisogno di superare le caotiche stagioni di una estensione puramente edilizia, declinata spesso attraverso una vera e propria aggressione del territorio inteso come spazio da consumare, per procedere a una fase in cui la priorità diventi la programmazione del futuro in forma associata: l’unica possibilità per riacquisire un senso all’interno di una più vasto contesto, provinciale e regionale.
Ciò significa che si pone l’esigenza di disegnare in termini amministrativi e civili un’area che, facendo perno sul capoluogo Avellino, si distenda come una sorta di architrave lungo la quale gli altri centri a contorno – Ospedaletto, Summonte, Aiello, Cesinali, Contrada, Forino, Manocalzati, Montefredane – possano concorrere ad armonizzare i rispettivi ruoli attraverso una pianificazione concertata.
“Avellino hinterland”, una città territorio con circa 85 mila abitanti, in questo modo avrebbe l’opportunità di proiettarsi a diventare un’area dal grande valore strategico in Campania e nel Mezzogiorno: la porta non soltanto simbolica alle zone interne del Sud, la soglia di luogo dove maturi la capacità di valorizzare le strutture esistenti e quindi fornire servizi innovativi alle attività economiche in Irpinia, in Campania e nel Meridione intero.
Acquisire così una centralità strategica nella geografia economica, culturale e produttiva. Per raggiungere questo scopo dovrà diventare un’unica aggregazione che, pur in una diversa organizzazione amministrativa, si doti di una regia che sappia individuare le domande dei bisogni di qualità della vita che emergono e quindi fornisca risposte sempre più adeguate: attrezzando gli spazi per le diverse funzioni senza inutili e dispendiose sovrapposizioni di aree commerciali e produttive, aree scolastiche, rete cinematica, spazi per lo sport e il tempo libero e altro ancora.
Va allora costruito uno scenario di relazioni virtuose che si regga sui caposaldi dei servizi comuni: dalla realizzazione di un ampio asse di trasporto intermodale che colleghi i centri, alla elaborazione di un sistema di collaborazione proficua della Polizia urbana, dall’irrobustimenti dell’impianto dei servizi sociali alla razionalizzazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, dallo sviluppo delle centrali di produzione di energia da teleriscaldamento all’incentivazione delle comunità energetiche.
Condizione pregiudiziale è dotarsi di un’attenta e reale lettura della situazione attuale, innanzitutto partendo dalla perdita della popolazione residente nell’area urbana: circa 2.500 abitanti in meno negli ultimi 8-10 anni.
Il piano territoriale di coordinamento provinciale è lo strumento istituzionale che può e deve recepire istanze del genere.
Proposte: Pianificazione urbanistica, ambiente mobilità e trasporti.
- Equilibrare e armonizzare i Piani urbanistici comunali. (Mercogliano si accinge a varare una variante al Puc approvato due anni fa, ad Atripalda si è agli ultimi atti per l’approvazione del Puc, Avellino è da tempo chiamata ad aggiornare lo strumento urbanistico, a Monteforte il Puc approvato nel 2021 presenta forte disomogeneità).
- Valorizzare il torrente Fenestrelle come asse ambientale della città di fatto, dando impulso alla realizzazione del Parco regionale, riqualificando l’alveo torrentizio anche con il tentativo di recuperare le sorgenti in località Vallare (comune di Mercogliano) e i mulini Infornata e Macchia più a valle nel comune di Avellino.
Il risultato dell’azione intelligente sul doppio binario riuscirebbe a bloccare l’esposizione dei territori collinari all’incremento del rischio del dissesto idrogeologico a causa dell’impermeabilizzazione dei suoli che inevitabilmente, durante gli eventi atmosferici estremi sempre più frequenti, produrrà un incremento della velocità di ruscellamento delle acque meteoriche e della loro capacità erosiva. Questo è una costante che riguarda le zone periferiche dei quattro comuni.
Inoltre, sarebbe possibile coordinare un piano delle residenze, valorizzare il paesaggio, con una organizzazione delle reti di collegamento, di viabilità interna ed esterna. Porre in essere azioni per fermare l’espansione edilizia disordinata e incontrollata con abnorme consumo di suolo eliminando anche e le espansioni lineari lungo la primaria strada di comunicazione la SS 7bis – Via delle Puglie.
- Sul versante Ovest, tra Torrette e il Comune di Monteforte è urgente trovare soluzioni alternative all’arteria via nazionale Torrette – via Alvanella – via Taverna Campanile, (SS 7bis), in quanto è diventato un asse viario fortemente intasato e pericoloso per la salute e l’incolumità pubblica. Secondo i dati Anas sulla SS 7bis insiste quotidianamente un traffico giornaliero medio annuale – Tgma – di 27-28 mila veicoli e di 350- 400 mezzi pesanti: è necessario quindi ridurre il carico automobilistico creando nuove alternative stradali. Nel territorio di Monteforte è indispensabile l’allargamento di via Moro, dalle spalle del cimitero fino a via Molinelle compreso il raccordo con l’innesto della variante sud sul ponte del Fenestrelle (contrada Macchia).
L’importanza di tale asse stradale può essere attribuita come tratto viario provinciale. Fondamentale per migliorare la vivibilità dell’area urbana di Torrette sono necessarie bretelle di collegamento con via Rivarano e via Molinelle nel Comune di Monteforte Irpino.
- È legittimo prevedere un terzo casello ad Avellino centro presso via Annarumma, in quanto nell’area vi sono; la città ospedaliera, lo stadio Partenio-Lombardi, il palazzetto dello sport “Pala Del Mauro”, la piscina comunale, il mercato comunale e la vicina stazione dell’Air. Inoltre, può essere un importante snodo per i Comuni del Partenio e quelli verso l’area beneventana.
Si realizzerebbe una sorta di nuova tangenziale urbana e la società Autostrade per l’Italia dovrebbe garantire la gratuità del pedaggio autostradale fra i caselli di Avellino Est e Avellino Ovest, come avviene in altri tronchi autostradali. Di conseguenza, sarebbe considerevole l’alleggerimento del flusso di traffico nell’attraversamento del capoluogo e sulla SS 7 bis, in special modo nel tratto urbano di Torrette.
- La ridefinizione della rete della mobilità su gomma rappresenta una parte del capitolo dei collegamenti interni ed esterni. Ma Avellino hinterland non potrà fare a meno del trasporto ferroviario e dunque della riqualificazione della Stazione ferroviaria nel capoluogo. Assolutamente decisiva appare la relazione con il Campus Universitario di Fisciano, praticabile attraverso l’elettrificazione della tratta Avellino-Mercato San Severino: costituirebbe una metropolitana interprovinciale che darebbe al quartiere della Ferrovia una funzione di residenze al supporto dell’ateneo salernitano, raggiungibile in una decina di minuti.
Così come, sul versante Ovest, il collegamento rapido con la Stazione di Afragola consentirebbe di avere un riferimento importante sul percorso dell’Alta velocità da Napoli al Nord: resta comunque da instaurare un contatto veloce con la Stazione Hirpinia, sulla tratta da Napoli a Bari, e con il Polo logistico che a Grottaminarda-Ariano Irpino sorgerà. Questo per agevolare la circolazione di persone e merci e stabilire una connessione diretta con Valle Ufita e mare Adriatico. L’effetto della creazione di una simile rete di trasporti sarebbe di veder nascere un triangolo con due lati orientati sui porti di Napoli e Salerno e un vertice interno fissato ad Avellino Hinterland che diventerebbe poi il cardine di un collegamento speculare con il porto adriatico di Bari. I vantaggi economici e produttivi sarebbero enormi.
- Da questo progetto il quartiere avellinese della Ferrovia potrebbe cogliere una straordinaria opportunità di riqualificazione. La Stazione ferroviaria riattivata guarderebbe da un lato sul Parco interurbano del Fenestrelle e dall’altro sull’area di verde pubblico attrezzato da far sorgere dove un tempo era in attività l’impianto dell’Isochimica: al posto della fabbrica dell’amianto e della morte, una grande area che sia in grado di fare comunità e di risarcire con un polmone di aria pulita la popolazione della Ferrovia e di Avellino.
- Il Parco della Ferrovia potrebbe ospitare un Centro di ricerca e documentazione sui temi dell’ambiente che proprio dalla tragedia dell’Isochimica tragga gli elementi del suo agire. Sarebbe anche il prolungamento a Est dell’asse di strutture di ricerca e formazione che a Ovest vede la presenza della Facoltà di Enologia e Viticoltura dell’Università “Federico II” e del Cnr-Scienze dell’alimentazione.
- Si tratta di istituzioni di peso specifico rilevante, che diventa ancora di più determinante nelle realtà dell’agro-alimentare della provincia di Avellino. Anche per queste ragioni si avverte la nec<essità che la sede universitaria università di Agraria abbia gli spazi sufficienti per potersi affermare, radicare e sviluppare dove svolgere attività didattica ospitare gli studenti. L’area prospiciente ai vigneti della scuola enologica di viale Italia, nel comune di Mercogliano nella parte adiacente alle strutture alle strutture esistenti, si presta ad interventi al servizio delle attività universitarie. La necessità infine di alloggi in piccole strutture per docenti e allievi fuori sede è una delle condizioni fondamentale alla realizzazione di un Campus universitario ad Avellino-Mercogliano.
Coordinamento Territoriale – “Avellino hinterland”