A quasi due mesi dal terribile investimento avvenuto in pieno centro cittadino, Pippo, il cane di quartiere più conosciuto e amato dagli avellinesi, continua la sua battaglia per tornare a camminare. Dopo le prime cure ricevute, per lui si è reso necessario un trasferimento in una clinica specializzata di Livorno, dove sta affrontando un impegnativo percorso di riabilitazione.
Il cagnolone, da anni presenza affettuosa nelle strade della città, è ormai diventato un vero e proprio simbolo di Avellino. La sua vicenda, seguita con apprensione da centinaia di cittadini, non lascia indifferente nessuno: Pippo non è solo un cane, ma una mascotte, un compagno silenzioso di intere generazioni che lo hanno visto passeggiare o riposare nelle piazze del centro.
Il percorso di cure però non è semplice. A seguito dell’incidente del 14 luglio 2025, Pippo ha riportato gravissime lesioni: frattura a tibia e perone della zampa posteriore sinistra e lussazione della testa del femore della zampa destra. Tre giorni dopo, il 17 luglio, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico con l’applicazione di una placca. Nonostante l’operazione e i primi progressi, il cane riesce a stare in piedi soltanto per pochi minuti e ha bisogno di un programma intensivo di riabilitazione, come dimostra il video diffuso in queste ore che documenta i suoi sforzi per rimettersi in piedi.
Le terapie specialistiche hanno un costo elevato: circa 800 euro a settimana. Per sostenere queste spese è stata avviata una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, curata da Maria Teresa Testa, che segue da vicino il percorso di Pippo (👉 clicca qui per visualizzarla).
La risposta della comunità avellinese non si è fatta attendere. In tanti hanno già contribuito, dimostrando ancora una volta l’affetto che lega la città al suo cane-simbolo. Ma la strada è lunga e le cure richiedono costanza e risorse economiche significative, motivo per cui l’appello resta aperto a chiunque voglia dare una mano.
Pippo, che da 14 anni vive nelle strade di Avellino, rappresenta molto più di un animale randagio: per molti è un custode silenzioso, un testimone delle giornate trascorse in città, un amico fedele che con il suo sguardo e la sua presenza ha saputo conquistare tutti. La sua lotta è diventata la lotta di un’intera comunità, che ora spera di vederlo presto tornare a camminare.