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Se un antico adagio ci ricorda che “l’abito non fa il monaco”, l’espressione appare ben calata per l’immagine che consegna l’ex Cinema Eliseo di Corso Europa.

Da un lato l’amministrazione comunale qualche giorno fa ha inaugurato trionfante la mostra “Banksy è chi Banksy Fa! An unconventional Street Art Exhibition” ed ha pure rigettato le lamentele di quanti avrebbero voluto ammirare le opere dell’artista “fantasma” durante le festività pasquali, come capita in ogni città o paese d’Italia, ed invece hanno trovato le porte chiuse.
Dall’altro ha proposto, come già aveva fatto a gennaio con la mostra Andy Warhol, un evento di grande spessore culturale che certamente fino al 4 giugno attirerà fruitori e quindi introiti.

Piccole ma significative tappe del percorso di rilancio della Casa della cultura cinematografica intitolata a Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, dopo che ha riaperto i battenti lo scorso 28 ottobre con il premio Ettore Scola, che, sotto la direzione artistica del regista Giovanni Veronesi ha richiamato in città artisti del calibro di Edoardo Leo, Antonio Albanese e Giovanna Ralli, solo per citarne alcuni.

Eppure in quell’occasione come in questi giorni, il prestigio delle iniziative organizzata dal Comune cozza con lo stato di sostanziale degrado che continua a vigere all’esterno.

Non solo spesso Piazzale del Debbio diventa spazio di parcheggi non autorizzati, ma restano in bella mostra le scritte che deturpano l’intero perimetro esterno di un’immobile di interesse storico architettonico.
Chiaramente le continue scritte e murales che vengono disegnate sulle pareti ridipinte di volta in volta “alla buona” non sono certo da attribuire alla responsabilità dell’amministrazione comunale. Parimenti, tuttavia, gli amministratori sono responsabili nel continuare a rimanere immobili dinanzi allo stato delle cose, al netto della continua e costante promessa di attivarsi per ricevere le autorizzazioni necessarie per la rimozione di quelli che appaiono veri e propri sfregi.

Da ottobre ad aprile, ammesso che quelle autorizzazioni siano state davvero richieste, non è dato sapere perchè i murales restano in bella vista e proliferano.

Va un pò meglio rispetto agli atti di continuo vandalismo che negli anni hanno visto l’ex Eliseo sfortunato bersaglio. Un sistema di videosorveglianza che non sempre è stato attivo, così come non si sono mai più avute notizie del destino del cosidetto “Casotto” che un tempo sarebbe dovuto diventare punto di ristoro e poi finito al centro di un contenzioso con una società dell’epoca.
Sul punto l’amministrazione Festa, almeno, ha avuto la “lungimiranza” di non fare mai alcun tipo di annuncio, lasciandolo silenziosamente nel suo degrado e nel suo abbandono.

Intanto però, notizia di queste ore, l’ex Eliseo sarà anche location della decima edizione del Borgo dei Filosofi, “Democrazie e Sovranismi” che sarà presentato domani mattina al Comune e si terrà il 18 aprile e dal 3 al 6 maggio prossimi.

Un appuntamento culturale particolarmente prestigioso– la nota stampa del Comune nel dare appuntamento alla conferenza stampa di domani alle 10:30– che torna ad Avellino e che porterà in città intellettuali di assoluto rilievo”.

 

La Pasqua degli avellinesi senza nessun attrattive: all’ex Eliseo porte chiuse