Gianluca Festa torna a parlare pubblicamente e lo fa affiancato da tutti gli assessori del Comune di Avellino suoi diretti riferimenti, oltre che diversi consiglieri comunali di gruppi “Davvero” e “Viva la libertà”.
Simbolicamente di fianco all’ex sindaco si siedono i capigruppo Giovanna Vecchione (in sostituzione di Elia De Simone (assente per motivi familiari) e Teresa Cucciniello.
“Sul bilancio non c’è mai stato nulla di politico, ma un problema di numeri che non tornano ed infatti proprio il gruppo della Nargi ha presentato degli emendamenti a quel documento”, dice in premessa Festa per avvalorare la posizione dei suoi gruppi.
“Ed infatti- prosegue- la stessa Nargi ci ha chiesto alla giunta e ai consiglieri nei giorni scorsi una ulteriore mano per correggere quel documento finanziario che, così com e, non andava bene. E non lo dico io, lo hanno detto i Revisori dei Conti fornendo parere negativo ma anche la stessa Nargi che ha fatto presentare dal suo capogruppo Mattiello l’emendamento. Chiaramente noi abbiamo presentato i nostri, ben quattro”.
Quindi Festa espone i numeri della giunta e della maggioranza per chiarire che “non si tratta di prevaricazione, non ci sono pregiudizi verso un Sindaco che hanno candidato i miei gruppi in un momento in cui non potevo essere candidato io e l’abbiamo fatto vincere e sostenuta. E non vedo perchè non dovremmo continuare a farlo”, aggiunge l’ex Sindaco difendono strenuamente i suoi uomini e donne: “Chi vuole gettare su loro responsabilità su 12 consiglieri di una maggioranza composta da 16, ha sbagliato strada. E’ normale che 12 persone possono avere più idee rispetto a 4 e proporle ( il riferimento al gruppo di Nargi “Siamo Avellino”), così come è normale che in una giunta sette assessori possono avere proposte maggiori rispetto a due. Non lo dice Gianluca Festa, lo dice la matematica”.
Continuare ma bene dice ancora Festa “la città ci ha votati, ci ha scelti e vogliamo restare la dove ci hanno messi gli avellinesi che hanno votato quanto di buono fatto dalla mia amministrazione”.
Anche rispetto ai bilancio ricorda come “la storia ci dice che negli ultimi sei anni il Comune ha incassato 1,5 milioni di euro. Avevamo ereditato una massa debitoria di 4 milioni di euro di debito fuori bilancio, oggi scesa a quasi un milione Io ho eredato 60 milioni di euro di debiti recuperando con 20 milioni di fondi comunali, poi sono arrivati i 1, 8 di contibuti grazie al Patto con il governo “.
Riduzione della spesa e del disavanzo, stima di vendita dei beni per circa 2 milioni di euro e non certamente di 6,7 milioni (come previsto nel primo documento finanziario ritirato dall’Aula ndr), la ricetta dei gruppi Festa per mettere al riparo il bilancio.
Questione Stadio: “Non si può pensare che vendendo lo Stadio si può salvare il bilancio e non quello di cui ha bisogno l’impianto sportivo che è oggetto di un project Financing che vorrebbe essere tolto dal documento finanziario. In altre parole si utilizza la questione Stadio per “salvare” se stessi e fare confusione, anche sulla stima di vendita che quantomeno doveva essere affidata ad un professionista. Perchè questa urgenza di inserire lo Stadio nel bilancio in una notte? Perchè vogliono salvare il bilancio e non lo Stadio?- domanda Festa a Nargi e i suoi- Intanto in Aula capiremo nel merito se l’emendamento Mattiello è sostanziale, ma restano i nostri quattro se non dovesse essere sufficiente quello”.
Ai consiglieri regionali del centrosinistra e soprattutto al Governatore De Luca che hanno garantito l’aiuto della Regione, l’ex sindaco non si scompone: ““Chiunque possa o voglia dare una mano per adeguare lo Stadio nei tempi necessari per giocare la B è benaccetto. Voglio però solo ricordare a tutto che il bene dello Stadio e in generale dell’Avellino calcio piuttosto che degli altri sport, non si fa facendo i selfisti per caso il sabato sera o la domenica pomeriggio.
Nargi parla con il centrosinistra? “E’ libera di fare quello che vuole, comprese scelte partitiche, l’importante è che non tiri in mezzo l’amministrazione comunale. Lei è stata individuata sindaco perchè esponente di un progetto che poteva rappresentare Marianna Mazza piuttosto che Ugo Maggio, la ma figura del vice sindaco di Festa era più popolare. Ha vinto la coalizione, non lei. Non una diminuzio ma una constatazione”.