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E’ una Processione di Santa Rita insolita ma sempre accompagnata dal sentimento di speranza e rinascita, anche rispetto alle prove impossibili a cui sembra mettere davanti la vita in alcuni momenti.

E la partecipazione è di quelle importanti, complice certamente anche il tempo clemente. Tra l’altro finalmente la Processione esce al suo orario consueto, alle 18:30 differetemente dagli utlimi anni quando le persone, anche gli anziani, dovevano aspettare non poco tempo per omaggiare Santa Rita, al pari dalla Madonna dell’Assunta e di Sant’Anna.

Quest’anno non c’è il Vescovo Arturo Aiello, costretto a letto per motivi di salute, non c’è una amministrazione comunale di stampo politico, perchè l’ex sindaco Gianluca Festa, da sempre presente ad ogni evento religioso ancor prima di indossare la fascia tricolore, si è dimesso e poi è stato arrestato per gli ormai noti fatti giudiziari che pendono sul Comune di Avellino.
C’è però il Commissario Straordinario Paolo D’Attilio ad indossare la fascia tricolore per tutta la processione: “Una giornata particolare che mi ricorda casa. Da noi a Livorno oggi è santa Giulia e la comunità, come Avellino, si ritrova in preghiera e in Processione, dunque capisco e condivido il trasporto della città per Santa Rita”.

C’è anche chi ambisce a diventare Istituzione, quattro dei candidati alla carica di sindaco: Antono Gengaro, Rino Genovese, Gennaro Romei, Modestino Iandoli e poi Laura Nargi, nonostante meno di due mesi fa,  quando indossava la fascia tricolore in rappresentanza del sindaco Festa dimessosi da pochi giorno, disertò la Processione del Venerdì Santo.

Per tutti i presenti, ad ogni modo, va certamente dato atto della buonafede della devozione, o comunque di voler instaurare quel legame necessario con i cittadini che passa anche per le tradizioni di un territorio.

Ma in strada ci sono soprattutto i fedeli, c’è la comunità, c’è la vera anima della città che non passa mai, differentemente dalla politica.
Ci sono le donne a piedi scalzi, in simbolo di devozione e riconoscenza per i miracoli della protettrice delle donne maritate infelicemente e delle cause impossibili. La Statua di Santa Rita è adornata come di consueto da  tante rose, quel fiore tanto caro alla santa, capace di vincere le spine che la vita le aveva riservato.

E’ Don Antonio Dente, rettore della chiesa di San Francesco Saverio, a fare le veci del Vescovo, sottolineando come “quello di Santa Rita rappresenta un culto fortemente radicato in città che resiste da quasi cento anni in questa chiesa. La forza di una figura come quella di Santa Rita è nella capacità di esortarci a coltivare la speranza, purchè la si abbini all’impegno quotidiano. Del resto, nulla può cambiare nella nostra vita se non ci mettiamo del nostro. Non dobbiamo dimenticare che ciascuno può influire sul futuro della società”.