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Avellino – Il segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi, commenta la classifica sulla qualità della vita diffusa l’altro giorno dal Sole 24 Ore: «Quello che più colpisce è che vanno peggio le tre aree interne, Avellino, Benevento e Caserta, mentre avanzano di qualche punto Napoli e Salerno».
 
«In questo l’assenza drammatica dell’impresa, ovvero di imprenditori locali che facciano veri e adeguati investimenti su attività produttive del manifatturiero eco compatibile, si fa sentire. Di fatti, tutti gli imprenditori sembrano interessati ai servizi essenziali alle persone  – dai rifiuti all’acqua alla depurazione – in cui la remunerazione è maggiore, e lavorano per smontare anche aziende pubbliche solide. Questo vuol dire che pensano non a sviluppare e migliorare le produzioni manifatturiere, prova ne è che appena è aumentata la sensibilità ambientale e civile dei cittadino molti autorevoli referenti industriali si sono lamentati e oltre il lamente nessun euro da privati!».  
 
«La Cgil è convinta che vada immaginato nel breve termine un programma di attività utile a rilanciare in primis l’industria manifatturiera nel solco dell’ecocompatibilita e dell’economia circolare: solo in questo modo possiamo rilanciare le aree interne e far muovere il territorio dalla stagnazione economica, dal disagio sociale, dalle disuguaglianze; a seguire le attività formative di ricerca e innovazione per affrontare il futuro, futuro che peraltro è già in essere ma poco percepito, da queste cose possiamo arretrare la caduta verticale ed modificare concretamente la situazione, che da anni è disegnata dai dati statisti, ma da noi vissuta sulla pelle. Da questo si innescano, naturalmente, la cultura e lavoro dignitoso per Giovani e donne, limitando l’abbandono di quasi tre laureati  su cinque delle nostre province».