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Un uomo e una donna innamorati, una storia d’amore suggellata dalla nascita di due spendide bimbe rispettivamente di 6 e 5 anni.

Ma, così si sa, non esiste più la classica famiglia” del Mulino Bianco e le difficoltà della vita e di coppia nel tempo sempre più pressanti, portano la coppia residente a San Michele di Serino a separarsi, proprio dopo pochissimi anni dalla nascita delle figlie.

Le bimbe restano in affido alla madre, una 37enne di Atripalda, ma strada facendo, almeno stando alle denunce- querele, ben 58, regolarmente sporte al Comando dei Carabinieri dall’uomo di 56 anni, spesso e volentieri non riesce a vederle nemmeno negli orari stabiliti dal Giudice.

Secondo quanto riferisce il denunciante nei numerosi verbali sottoscritti presso il Comando dei Carabinieri accompagnato dal suo legale, non riuscirebbe a vedere le figlie ormai da ben quattro anni tanto che il Tribunale di Avellino ha citato in giudizio la donna (udienza fissata per il 27-03-2024) imputata del “del reato dagli artt. 81 cpv. e 388 comma 2 c.p. perché, con più azioni esecutive, in tempi diversi, eludeva l’esecuzione del decreto del 6.11.2020 che il Tribunale di Avellino aveva emesso nell’ambito del procedimento avente a oggetto “affidamento e mantenimento di prole nata fuori del matrimonio” e, segnatamente, non consentiva al padre di esercitare il proprio diritto di affidamento e visita delle figlie minori nei giorni e con le modalità in esso indicate”.

Uno degli ultimi episodi in ordine temporale, che sarebbe avvenuto lo scorso 29.10.2023, è stato oggetto dell’ennesima denuncia di cui abbiamo ricevuto copia e cita testualmente: “Con la mia ex compagna ci accordavamo tramite email per vedere (…) il giorno 29.10.2023 tra le 16:00 e 20:00 come stabilito anche dal provvedimento emesso dal Tribunale di Avellino. A questo pur accordatoci per la predetta data mi portavo in data 29.10.2023 alle ore 16.00 dinanzi al luogo di incontro. Giunto sul posto notavo che la stessa non arrivava ed aspettavo fino alle successive 16:30 e alle ore 17:15 giungeva un email sulla mia casella di posta elettronica in cui so avvenute le precedenti conversazioni relativo alla fissazione dell’incontro”.

Nel messaggio la stessa mi comunicava che non mi stava aspettando dinanzi al predetto bar ma bensì davanti alla sua abitazione ma io gli avevo già ribadito che non mi sarei recato presso la sua abitazione in quanto formalizzato in passato denunce-querele contro i suoi genitori per minacce e altri reati”.

Sempre stando a quando si legge nella denuncia, l’uomo sarebbe stato destinatario di ulteriori e non chiari messaggi da parte dell’ex sia sulla propria casella di posta elettronica che sul numero di cellulare, tanto da bloccare la donna per non cadere in provocazione e innescare un inopportuno botta e risposta.

Immeditamente dopo la nuova denuncia “per inosservanza del provvedimento del Giudice”.

Va anche detto che la stessa 36enne in passato ha denunciato l’ex compagno per minaccia con successiva archiviazione, e anche per mancato mantenimento delle figlie. Ma anche in questo caso l’uomo rende copia dei versamenti effettuati verso l’ex compagna.

Se la donna ha ragione, piuttosto che l’uomo, e comunque le sue valide motivazioni per comportarsi come dice l’ex compagno, lo stabilirà il Giudice nell’udienza fissata per il prossimo anno. Certamente, come in ogni storia, la verità spesso sta sempre nel mezzo ed occorre sentire sempre le due campane.

Noi intanto abbiamo raccolto lo sfogo di un papà, pronti a sentire anche la versione della mamma se vorrà.