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Non sarà certamente un voto come gli altri. File, assembramenti ed ore calde. Il giorno del voto è un pò cosi: momenti di assoluta tranquillità, alternati a frenetici viavai nelle classiche ore di punta. 

Ed allora il Viminale, in concerto con il Ministero della Salute, si organizza: i tempi sono ancora difficili, il virus non è ancora un lontano ricordo ed allora le regole saranno ferree. Accessi contingentati negli edifici, percorsi distinti, distanziamento tra i componenti del seggio e tra questi e gli elettori, mascherina obbligatoria e da rimuovere solo per il riconoscimento, cabine da disporre alla maggior distanza possibile, tenendo conto dello spazio disponibile e delle necessità di movimento. E poi periodica pulizia di tavoli e cabine durante le operazioni di voto, con gli elettori invitati a detergere le mani in tre occasioni durante la permanenza nel seggio.

Sono alcune delle norme stabilite in un protocollo firmato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e dal ministro della Salute Roberto Speranza in vista del voto di settembre, quando gli italiani saranno chiamati alle urne sia per il referendum sul taglio dei parlamentari che per la tornata di Regionali e amministrative.