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Sant’Agata de Goti (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Angela Ascierto, ex assessore al comune di Sant’Agata de Goti.

“Si sa, la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio.
Quando improvvisati politicanti si propongono paladini di giustizia sociale, incuranti del momento storico e beffardi delle istituzioni, arriva un momento in cui  una semplice cittadina come me, deve necessariamente sbugiardarli e fare chiarezza.
Ho appreso, da canali social e stampa locale, noti somministratori di informazioni consumistiche, la notizia, frammentaria ed artata nei contenuti, di alcuni attivisti del locale movimento 5 stelle che, recatisi presso Palazzo San Francesco e ricevuti dal commissario Prefettizio Dottoressa Olimpia Cerrata, hanno chiesto delucidazioni circa le attività espletate dalla passata amministrazione in ambito sociale, in particolare, l’aspetto operativo dei PUC (Progetti Utili alla Collettività) che i percettori del Reddito di Cittadinanza devono svolgere in favore della Comunità di Sant’Agata dè Goti. Gli attivisti, sostengono di aver richiamato l’attenzione della Commissaria sul progetto “scuola” già approvato dalla Giunta Comunale con delibera n 15 del 30.01.2020, affinché potesse trovare applicazione in concomitanza dell’inizio delle attività scolastiche 2020/2021. 
Costoro, però, tralasciano di riportare che tale delibera, (la n. 15 del 30.01.2020 consultabile sul sito istituzionale del Comune: www.comune.santagatadedoti.bn.it -sezione Albo Pretorio-) si compone di un allegato contenente ben 4 progetti e relativi piani di costo:
 progetto PUC –Reddito di Cittadinanza – SICUREZZA SCOLASTICA 
(Attività di controllo all’entrata e uscita delle scuole, accompagnamento dei minori per l’entrata e l’uscita da scuola), previsto l’impiego di 24 persone per 18 mesi;
progetto PUC –Reddito di Cittadinanza – PROMUOVIAMO IL NOSTRO PATRIMONIO
(catalogazione del patrimonio artistico locale, supporto nella costruzione della piattaforma della messa in rete di documentazione relativa al patrimonio artistico, supporto all’organizzazione logistica e  gestione di mostre ed eventi), previsto l’impiego di 20 persone per 18 mesi;
progetto PUC –Reddito di Cittadinanza – COMUNICHIAMO E ARCHIVIAMO
(supporto di base per le attività di comunicazione intese come assistenza informativa rivolta agli utenti, divulgazione (sia fisica che on line) di materiale informativo sulle attività culturali dell’ente, attività di archiviazione e digitalizzata di documenti settore commercio e SUAP), 
previsto l’impiego di 15 persone per 18 mesi;
progetto PUC –Reddito di Cittadinanza – CURIAMO IL VERDE IN COMUNE
(pulizia e manutenzione delle aree verdi (lavatoi, fontane) distinte per zone (centro e contrade) e per luoghi (piazze, cortili scolastici, cimiteri cittadini, aiuole, etc.), previsto l’impiego di 50 persone per 18 mesi.
Il succitato deliberato con relativi allegati, fu trasmesso all’ufficio di piano dell’Ambito sociale B3 di Montesarchio, tra l’altro, fummo l’unico Comune della provincia di Benevento facente parte del comprensorio a redigere progetti e ad inoltrarli nei tempi previsti. Concordammo inoltre, con i vertici degli uffici preposti (sia dell’ambito che comunali) una giornata divulgativa per la presentazione dei progetti, condivisi e partecipati, programmata in sala cinema Italia, che a causa poi della  dichiarata emergenza sanitaria nazionale e seguente lockdown  imposto dal Covid-19, non fu più tenuta. 
Questi i fatti, le verità. 
Sembra evidente che, omettendo queste informazioni, si vuole screditare l’attività amministrativa e politica di chi, come me, in questo caso Assessore delegato per specifica materia, ma anche nella passata esperienza amministrativa, tra tante difficoltà, con azioni coerenti, puntuali e attente ha dato centralità alle problematiche sociali delle fasce più deboli. 
Opportuno, ricordare a costoro, che i percettori del RdC impegnati nelle progettualità dei PUC, non possono (come da D.L. n. 4/2019 cd. “Decretone”, convertito con modificazioni in L. n. 26/2019) sostituirsi ai lavoratori dell’ente o a quelli dei servizi esternalizzati, quindi, la risibile domanda che gli attivisti si pongono circa la reale esigenza di affidare per un importo di 58,000 euro, la gestione dei servizi cimiteriali che comprende anche la cura del verde, trova un secco SI! 
Comprensibile che in tempo di campagna elettorale si cerchi visibilità ma, essa va supportata dalla conoscenza, non dall’approssimazione. Il Mio vuole essere un contributo di verità, senza polemica, solo per verità e serietà. “