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“Ancora una volta l’8° Rapporto GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN), presentato questa mattina presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, ha certificato un disastro senza precedenti. Numeri alla mano ha dimostrato che la sanità campana è allo sfascio, e la responsabilità ha un nome e un cognome: Vincenzo De Luca e vent’anni di centrosinistra al governo della Regione”. Lo dichiara in una nota Luigi Barone, responsabile Enti Locali Lega Salvini Premier in Campania. 
“La mobilità sanitaria (il dato che certifica il numero dei pazienti campani che si curano fuori regione) è la ferita più grande: quello della Campania è tra i dati peggiori in Italia. I campani non si fidano della nostra sanità e vanno al Nord per curarsi. Il prezzo che paghiamo è altissimo – scrive -. I campani pagano le tasse qui, ma si curano altrove. Un doppio danno, morale ed economico. E come se non bastasse il PNRR in Campania resta fermo al palo.
Nella nostra regione erano previsti 61 Ospedali di Comunità, ne è attivo solo 1, appena il 2%. Erano previste 191 Case della Comunità, ne funzionano solo 2, e una sola dispone di personale medico e infermieristico.
Una presa in giro. Dovevano essere il simbolo della sanità di prossimità, e invece sono rimasti solo su carta. Cantieri mai partiti, strutture chiuse, milioni di euro bloccati. Questa è la vera eredità del deluchismo e del centrosinistra: sprechi, immobilismo, logiche spartitorie, nomine e incarichi.
E poi c’è il dato più drammatico: la Campania è ultima in Italia per aspettativa di vita, con una media di 81,7 anni contro gli 84,7 della Provincia di Trento. Tre anni di vita in meno. Tre anni rubati ai cittadini campani da una politica regionale che ha distrutto la sanità pubblica, mortificato gli operatori sanitari e abbandonato le famiglie. È inutile che De Luca e i suoi alleati continuino a raccontare balle. I numeri parlano da soli: milioni di campani che vanno fuori regione a curarsi perché non si fidano del nostro sistema sanitario, un solo ospedale di comunità su 61, due case di comunità su 191, la peggior aspettativa di vita d’Italia e milioni di euro che scappano al Nord ogni anno. Questa non è amministrazione, è fallimento puro. È sconcertante il silenzio degli alleati beneventani di De Luca, a partire dal sindaco di Benevento, Clemente Mastella. Di fronte a questo disastro e a numeri così drammatici, non dicono una parola. Fingono di non vedere, diventando corresponsabili di una sanità al collasso che grava ogni giorno sulla pelle di milioni di famiglie sannite. Da Mastella ci saremmo aspettati una levata di scudi per difendere il diritto alla salute dei cittadini. Invece, nulla: dai problemi strutturali del San Pio all’apertura ad ore del pronto soccorso del Sant’Alfonso de’ Liguori, emerge solo abbandono, inefficienza e umiliazione. Una tragedia sanitaria ignorata, mentre le famiglie sannite pagano il prezzo più alto. Ci chiediamo come faccia Mastella a stare dalla parte di chi ha causato un danno enorme al suo territorio.
I cittadini campani ormai sono stanchi. Stanchi di promesse, di bugie, di conferenze stampa e passerelle. Stanchi di un potere che pensa solo a se stesso mentre negli ospedali mancano medici, posti letto e dignità. La Campania e il Sannio meritano rispetto e una sanità all’altezza dei bisogni dei cittadini, non sceneggiate politiche. De Luca, le sue foglie di Fico e la sinistra devono andare a casa. Una volta per tutte”.