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Benevento – Prima c’è stato l’affondo di Gabriele Corona che ha commentato la conferma del Cda di Gesesa, poi la risposta di Antonio Orafo che di questo consiglio ne fa parte. Il primo passo è di Altrabenevento.

Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella ha confermato i tre membri del Consiglio di Amministrazione della GESESA, la società che gestisce il servizio idrico, a maggioranza ACEA, che devono rappresentare gli interessi e i diritti dei cittadini beneventani.

I tre professionisti nominati, che non vantano particolari competenze in materia, sono: Luigi Abbate, medico, ex Udeur, passato al PD nel 2009 e di nuovo tornato nelle file mastelliane nel 2016; Antonio Orafo, giornalista, ex disobbediente e attivista per l’acqua pubblica contro le privatizzazioni, dal 2006 portavoce del sindaco PD, Fausto Pepe, e poi mastelliano  dalle elezioni 2016; Francesca Itro, avvocato, figlia dell’avvocato Mario Itro e del magistrato Cecilia Annecchini da sempre amici e sostenitori della famiglia Mastella.

Gli incarichi sono stati confermati nonostante la GESESA abbia ricevuto numerose contestazioni e critiche per la gestione del servizio idrico. 

I vertici della società a capitale misto che ha effettuato numerose assunzioni e sponsorizzazioni ed ha chiuso il  suo bilancio del 2018 con una perdita di 378.000 euro, nel corso dell’ultima assemblea hanno dichiarato, ancora una volta, che l’acqua distribuita a Benevento è di ottima qualità senza fare alcun riferimento alla differenza tra quella buonissima del Biferno, destinata alla parte alta della città, e quella contaminata da tetracloroetilene, triclorometano, bromodicloroemetano e con alte concentrazioni di nitrati, servita ai rioni Libertà, Ferrovia e Centro storico.

Per chiedere l’immediata chiusura dei pozzi Pezzapiana e Campo Mazzoni, Altrabenevento e Comitato per la Qualità dell’Acqua interverranno alla Conferenza dei servizi che si terrà Martedì 3 settembre alle ore 10,30 presso il Settore Ambiente e Rifiuti della Regione Campania, sede di Benevento, in via Santa Colomba.

Il giorno dopo, mercoledì 4 settembre alle ore 18,00 si terrà l’assemblea pubblica aperta a tutti i cittadini interessati, in una sala che sarà comunicata prossimamente“.

La risposta di Antonio Orafo, chiamato in causa, non si è fatta attendere.

Ringrazio Gabriele Corona per il saluto istituzionale con cui ha voluto testimoniare la propria partecipazione al rinnovo del CdA Gesesa, i sentimenti espressi non colgono di sorpresa ed erano ampiamente attesi. Ringrazio Corona per l’attività di partecipazione e controllo che svolge con le varie sigle di cui è spesso unico ispiratore, anche se proprio il suo quotidiano intervenire in ogni argomento lo porta spesso a prendere clamorose cantonate. Si pensi, ad esempio, alle istanze sollevate negli anni scorsi contro la pedonalizzazione del Corso Garibaldi o contro il centro commerciale i Sanniti, o ancora, per restare all’attuale amministrazione, quando certificava l’impossibilità perpetua di riaprire le mense scolastiche a Benevento. Sbagliava, ha sbagliato, sbaglia spesso, per la verità quasi sempre, ma stavolta ha esagerato.

Sono i fatti a smentire Corona nel caso della qualità dell’acqua servita a Benevento. Tuttavia nel tempo in cui domina il populismo, con l’obiettivo magari di affrancarsi o dotarsi di una nuova immagine, Corona non si ferma nemmeno davanti gli interessi della collettività e a ruota libera sostiene la necessità di chiudere pozzi, aumentare portate o gestire flussi, insomma tutte cose di cui non ha alcuna contezza o competenza. Tuttavia è addirittura lui a lanciare ombre sulle qualità dei componenti il CdA e ciò nonostante,  ad esempio, il presidente Abbate sia un noto professionista, medico e uomo di scienza beneventano, già assessore all’Ambiente del Capoluogo, protagonista delle politiche ecologiche cittadine e non solo sulle note stampa. Oppure, omettendo di proposito che io stesso ho svolto un percorso di formazione professionale dedicato al risanamento ed alla gestione dei bacini idrici, prima ancora di misurarmi sul campo con le peggiori situazioni di emergenza legate all’approvvigionamento cittadino. E tutto ciò per non dilungarsi  sulle qualità degli altri componenti: amministratori delegati e dirigenti di aziende specializzate nei servizi idrici, o giovani e talentuosi legali come nel caso della collega Alessandra Itro.

Sarebbe invece interessante conoscere l’ateneo presso il quale si è formato Corona, che dall’acqua all’urbanistica passando per il commercio e fino alla materia sindacale, si ammanta di competenze che, questa volta sì, non sono mai state certificate.

Tutto legittimo per carità, soprattutto nell’epoca del populismo, continui pure Corona come fatto in questi anni l’azione di discredito personale, magari questo può contribuire a rendergli meno pesante il fardello dei fallimenti accumulati. D’altra parte è esattamente quello che fa quando utilizza l’accusa di ‘mastellismo’ per sminuire i suoi interlocutori, magari dopo aver egli stesso realizzato le giunte con l’Udeur.

Per me, invece, l’occasione di questo raro intervento pubblico è propizia per ringraziare proprio il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che apprezzando i risultati raggiunti in termini di efficienza ma anche trasparenza e presenza sul territorio, ha deciso di confermare la fiducia nel CdA guidato dal presidente Abbate. Una conferma ancora più importante e che mi assicura personale soddisfazione perché inoppugnabilmente avvenuta sulla base esclusiva di qualità e risultati raggiunti. C’è chi la politica l’ha intesa come una cospirazione nell’ombra e chi resiste a polemiche e bassezze non avendo alcun timore a confermare le squadre vincenti.

Sul piano politico Corona continui pure a fare quanto da sempre lo caratterizza, si fermi però davanti all’interesse della collettività. La smetta di diffondere il panico: su questo campo ha già vinto. La particolare delicatezza della materia, con l’impatto paventato sulla salute pubblica, ha permesso che in poco tempo ed in assenza di qualunque riscontro reale, si generasse diffidenza se non allarme o psicosi sulla qualità dell’acqua cittadina. Questo è uno scempio, compiuto in danno dei beneventani prima ancora che della Gesesa o dell’amministrazione comunale che si volevano colpire. Le risorse idriche sono patrimonio di una comunità e la loro qualità è certificata dalle autorità sanitaria indicate dalla legge. Abbiamo in questi mesi intensificato le azioni di controllo e monitoraggio, pubblicato periodicamente gli esiti delle analisi commissionate, e coinvolto tanto la Prefettura quanto la Magistratura. Intanto, come risulta a tutti, la qualità dell’acqua che sgorga dai rubinetti di Benevento risponde ad ogni requisito di legge e di tutela della salute, risultando spesso di gran lunga migliore di quella imbottigliata.

Corona lo sa ma evidentemente preferisce tutelare altri interessi: ne saranno contenti i grandi gruppi privati e multinazionali che vendono acqua non pubblica e che hanno beneficiato in questi mesi degli aumenti di fatturato prodotti dalla confusione generata.

Per tutte queste ragioni, nelle vesti di giornalista o di attivista dell’acqua pubblica , da portavoce del Comune di Benevento o da componente del CdA Gesesa, da disobbediente o semplicemente da cittadino di questo territorio, mi sento di dire a Corona che se non riesce a vergognarsi almeno la smetta di infangare le risorse pubbliche. Le professionalità di Gesesa che ogni giorno garantiscono un servizio di enorme qualità ed efficienza, invano agognato già a pochi chilometri di distanza, sono un patrimonio collettivo che va tutelato. Anche la recente e prestigiosa conferma che tanto ha fatto infuriare Corona, impone l’obbligo di attuare questa tutela dell’interesse pubblico, in ogni sede, e contro ogni faziosità di parte”.