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Su servizio idrico integrato e Gesesa arriva la riflessione di Angelo Miceli, consigliere comunale e capogruppo a palazzo Mosti per ‘Città Aperta’:

“Gli ultimi accadimenti riguardanti il sito contaminato di Pezzapiana, dove si attingi gran parte dell’acqua cittadina per il consumo umano, giungono in un momento particolarmente delicato per le sorti del nostro Sistema idrico integrato.

Non entro nel merito del Piano d’Ambito del nuovo Distretto Idrico locale ampiamente rappresentata dall’amico e collega Consigliere Luigi Perifano nel suo recente intervento – in claris non fit interpretatio – ma solo evidenziare che la nostra partecipata, la Ge.Se.Sa spa, seriamente candidata alla gestione del contratto quale eventuale socio-operativo  per l’erogazione dell’acqua pubblica nei comuni della provincia sannita, non sembra oggi versare in buone “acque”.

Infatti contabilmente parlando, confrontando la differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione che compare nel suo Conto Economico 2021 – che rappresenta il risultato più importante poiché fornisce informazioni sulla efficienza di tutta la gestione aziendale – si rileva che  che la stessa ammonta a ben 474.619 euro, consolidando il dato di un -252,56% rispetto al 2020.

Anche la posizione finanziaria dell’azienda del 2021 sembrerebbe alquanto precaria. L’indice di liquidità, che ricordo costituisce uno dei parametri più diffusi nell’analisi finanziaria per valutare le condizioni di liquidità di una società e la sua salute finanziaria nel breve periodo, è di molto inferiore all’unità (0,5762).

Disporre di sufficienti risorse immediatamente spendibili (liquide) permette infatti alla società di svolgere regolarmente la propria attività, senza rischiare di incorrere in crisi di liquidità legate all’ impossibilità o alla difficoltà di smobilizzare delle risorse in modo repentino per far fronte alle obbligazioni in scadenza. A tale riguardo, va detto che tale indice rientra tra quelli di cui si serve il Sieve System di Affari di Borsa per escludere società poco virtuose dai potenziali obiettivi di investimento.

È pur vero che buona parte delle passività a breve riguardano la società controllante, ma sono pur sempre debiti che vanno onorati. In tal senso, la cifra più importante che genera perplessità e che andrebbe pertanto analizzata e compresa, è sicuramente quella di ben 7,6 milioni di euro nei confronti dell’ACEA (società controllante) per servizi erogati oltre ai 2,4 milioni per fornitura di energia elettrica.

E’ evidente che se anche fossero eliminate le passività nei confronti delle controllanti, pari a 10,4 milioni, l’indice di liquidità rimarrebbe comunque inferiore all’unità, cioè 0,9612, e quindi la situazione non sarebbe lo stesso ottimale.

Insomma, dal momento che ci troviamo al cospetto di un’azienda che non sembra godere di ottima salute – come qualcuno cerca a tutti i costi di farci credere – le perplessità palesate nel citato intervento dal Consigliere Perifano, appiano ancor più significative e meritevoli di attenzione nonché di sano approfondimento da parte di tutti gli Amministratori comunali, nessuno escluso!”