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Un incubo il 2017 per le popolazioni del Sannio e dell’Irpinia, chiamate a sopportare il peso di una crisi idrica senza precedenti. Più che comprensibili, allora, con l’estate ormai alle porte, i timori di rivivere un’altra stagione di rubinetti a secco e cisterne d’emergenza da inseguire.

Paure che la Regione prova ad esorcizzare con un piano di interventi urgenti che – rimodellando la vecchia programmazione – si propone di scongiurare ulteriori situazioni di criticità da qui ai prossimi anni.

Cominciamo dalla questione Alto Calore, visto e considerato che è proprio nei comuni serviti dalla società di corso Europa che solitamente si verificano le situazioni di emergenza più gravi.

Quattro sono gli interventi previsti. Quello più importante, perché una volta realizzato dovrebbe garantire un incremento della disponibilità di acqua di 90 litri al secondo, è la riattivazione (grazie a un investimento di 750mila euro) dei due campi pozzi di Chiusa e S.Eustacchio a Montoro.

Altri 40 litri al secondo li garantirebbe la rifunzionalizzazione di uno dei tre pozzi esistenti di Volturara Irpina che concorrerà ad alimentare i comuni di Nusco, Lioni, Torella dei Lombardi, Castelfranci, Sant’Angelo dei Lombardi e Frigento.

Ancora, l’elenco degli interventi comprende la rifunzionalizzazione della condotta di adduzione delle sorgenti alte del Calore al sistema acquedottistico di A.C.S. spa (20  l/s in più) e la realizzazione di un nuovo pozzo a Sirignano a servizio del serbatoio di Quadrelle (5 l/s per un 690mila euro di finanziamento).

Poi c’è il discorso degli accordi tra le regioni Campania e Puglia per le acque di Cassano. E’ previsto un incremento – per gli acquedotti dell’Alto Calore – di 250 litri al secondo.

Concessione provvisoria conseguente all’accordo sottoscritto tra le regioni Campania e Puglia per la derivazione di una portata di 1000 l/s dall’invaso di Conza della Campania per il nuovo potabilizzatore dell’Acquedotto Pugliese. Per l’utilizzo della portata incrementale concessa, il gestore sta provvedendo al potenziamento della centrale di pompaggio di Cassano.

Diversi anche gli interventi che riguarderanno la città di Benevento. Il più consistente – con la Regione Campania come soggetto attuatore – riguarda la rifunzionalizzazione e attivazione del tanto discusso – per la qualità dell’acqua – campo pozzi di San Salvatore Telesino realizzato dalla ex Casmez negli anni ’80. Le acque emunte – si legge – vengono immesse nella condotta adduttrice che alimenta la città di Benevento a partire dall’asta principale dell’Acquedotto Campano del Torano Bifermo. Azione capace di assicurare, nelle previsioni della Regione, un incremento della disponibilità pari a 350 litri al secondo.

Sempre la Regione è soggetto attuatore dell’attivazione di due pozzi  esistenti a Limatola e da utilizzare per alimentare l’asta principale dell’Acquedotto Campano del Torano Biferno (40 l/s).

In capo alla Gesesa, invece, l’attivazione del campo pozzi di Solopaca (120 l/s);  la messa in esercizio di un pozzo sito a San Giovanni, finalizzato ad aumentare la disponibilità (di 10 l/s) per le utenze della zona alta dell’abitato di Frasso Telesino; l’interconnessione del pozzo di Acqua Sauta del comune di Colle Sannita al serbatoio Crocelle per consentire di mitigare la carenza idrica determinata dalla riduzione della fornitura da parte di Molise Acque.