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Benevento- “La vera piaga del Sannio è la desertificazione. Benevento è al terzultimo posto in Italia in questa poco piacevole graduatoria”. Mario Adinolfi arriva a Benevento, invitato dall’amico Walter Corona, candidato al consiglio comunale nella lista ‘Benevento Bellissima’ a supporto del sindaco uscente Clemente Mastella, tra l’altro ‘passato’ a Palazzo Paolo V per un saluto prima di una fuga direzione Caserta per un impegno istituzionale. 

“Bello ritrovarsi con gli amici in una città bella, essendo campano di origine. Con Corona e Clemente abbiamo sempre combattuto su temi importanti. Questa città è meravigliosa e la state spopolando. E’ stato sempre un luogo di tradizione in cui la famiglia ha un senso ed è una cosa folle la desertificazione. Nel venire qui ho letto che mi definiscono cattolico conservatore, omofobo. I cattolici non possono essere aggettivati, o si è cattolici o non lo si è. Ed è per questo che sono qui a dare una mano a Corona, io sono come mi vedete, voglio ragionare con chi mi accusa, con i progressisti, quelli della sinistra beneventana che portano avanti l’idea di suicidarsi e drogarsi e poco altro: io sono da tutt’altra parte”.

Sulla questione personale, sulle offese social nei confronti dell’ex parlamentare, Adinolfi non le manda a dire: “In città arriva Adinolfi e si scatenano i social. Sono stato accusato con processo interno per omofobia, perchè ho dichiarato che un figlio nasce da mamma e papà. Rinunciai alla ricandidatura al Parlamento per scrivere il libro ‘Voglio la mamma’, rimettendo al centro del dibattito la famiglia, mentre c’era chi, in maniera anticostituzionale, parlavo di famiglie. Oggi i temi importanti sono il Ddl Zan, l’eutanasia e altri argomenti che anche il Papa non accetta. Alcune mie dichiarazioni sono state mal interpretate, ma sono pronto a prendermi offese davvero pesanti sui social: a quelli che sfottono, rispondo dicendo che si fottano”.