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Napoli – “Mentre io ti sto salvando la vita….. la tua aggressione può togliere la vita”: è il titolo del convegno promosso dalla Uil Fpl Napoli e Campania per discutere di violenza nei confronti di operatori della sanità, medici, infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, operatori socio-sanitari e amministrativi, che si è svolto questa mattina a Napoli presso la Sala convegni della Stazione Marittima.

Parlarne insieme per cercare soluzioni” è l’obiettivo della Uil Fpl Napoli e Campania che ha chiamato a raccolta istituzioni, parti sociali e cittadini con l’obiettivo di fermare l’escalation delle aggressioni in corsia.

 All’appuntamento sono intervenuti il Segretario Generale Nazionale della Uil Fpl Michelangelo Librandi, il Segretario Generale Regionale della Uil Campania Giovanni Sgambati, il Segretario Generale Regionale della Uil Fpl Vincenzo Martone. Alla tavola rotonda si sono cimentati anche i rappresentanti degli Ordini Professionali di Napoli.

“Da ormai troppo tempo gli operatori della sanità napoletana e campana sono costretti a subire episodi di violenza verbale e non solo – ha sostenuto Vincenzo Martone (Uil Fpl Campania) -, che spesso sfociano in vere e proprie aggressioni, con danni fisici e psicologici. Abbiamo voluto stimolare un confronto pubblico per tutelare operatori e cittadini – ha concluso il sindacalista – soprattutto per ricercare soluzioni a questa che è divenuta una vera emergenza”.

In rappresentanza della Uil Fpl sannita hanno partecipato Antonio Pagliuca, Giovanni De Luca, Pierluigi Vergineo, Antonio De Soricellis e tanti altri lavoratori del settore. In particolare il dr. Vergineo nel corso del suo intervento ai lavori ha tenuto a sottolineare che: “La sicurezza negli ospedali e nei pronti soccorso è una prerogativa che non dovrebbe essere messa in discussione perché in gioco vi è l’incolumità dei medici, degli infermieri, degli operatori sanitari e dei pazienti. Ci sono diverse misure e azioni da mettere in campo, a partire dall’incremento dell’organico negli ospedali, nelle Asl e nei pronti soccorso in modo da rendere il servizio più efficiente. Per fare questo bisogna sbloccare il turn over e eliminare la precarietà. Allo stesso tempo, è necessario decongestionare le emergenze, facendo funzionare bene i presidi di primo soccorso diffusi sul territorio. Io stesso sono stato oggetto di recente di una aggressione da parte di un paziente che mi ha ferito sia come uomo che come medico. E per non farci mancare nulla segnalo che proprio giovedì scorso presso il presidio Asl di Via Minghetti vi è stata l’ennesima aggressione a un infermiere. Sono dei brutti episodi rispetto ai quali le istituzioni devono ricercare, in tutta fretta, le più opportune soluzioni per stroncare questa barbarie”.