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“Abbiamo preso atto delle barbare vicende che si sono consumate ad Airola e che si sono sostanziate, come apprendiamo, nell’avvelenamento di tre cani. Esprimiamo, in primo luogo, solidarietà alle famiglie che hanno subito un evento così crudele ed un pensiero affettuoso agli animali di affezione che, ormai, riempiono con affetto e amore incondizionato le nostre famiglie”. 
Lo fa presente il consigliere comunale di opposizione di Airola di Fratelli d’Italia Giuseppe Stravino.
Siamo rimasti sgomenti al cospetto di una azione deliberatamente criminale – insiste Stravino – che poteva rappresentare senza dubbio una minaccia concreta anche per bambini e altre fasce di persone. 
Sappiamo anche che il Comune di Airola si è attivato in interfaccia con l’Azienda sanitaria locale e con i Carabinieri, nelle immediatezze dei fatti, collocando anche dei volantini con i quali si rende avviso della possibile presenza di esche avvelenate. Ci consentiamo – incalza l’esponente in questione – di non focalizzarsi solo su via Lavatoio ma di elevare il livello di attenzione su tutto il territorio comunale. A tale scopo auspichiamo anche che si possa intensificare, con riguardo a questi eventi ma in generale per una più efficiente igiene urbana, l’attività di idropulitura da parte dell’azienda che gestisce il servizio. Come Fratelli d’Italia di Airola siamo in una posizione anche in questo caso collaborativa nei confronti di tutti quanti i soggetti sono al lavoro per ricostruire le dinamiche di tale barbarie: invitiamo ad usare tutti gli strumenti possibili per identificare i colpevoli, non ultimi quelli dati dalla videosorveglianza ricordando come, proprio pochi giorni fa, il Governo centrale abbia approvato una legge che inasprisce le pene nei confronti di quanti sono riconosciuti autori di atti di violenza nei confronti degli animali. L’articolo 544-bis, relativo all’uccisione di animali senza necessità o per crudeltà, prevede, per la precisione, alla luce dell’aggravamento delle pene, una reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 5.000 a 30.000 euro, parametri che salgono a uno-quattro anni e 10.000-60.000 euro in caso di sevizie. È la prova della sensibilità e dell’attenzione che il Governo Meloni ha rispetto a tali questioni ed auspichiamo che, nel caso concreto, le previsioni penali non restino lettera morta”.