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Benevento – Parlare poco di ciò che non si conosce. Una raccomandazione utile che in momenti delicati come questo dovrebbe traslarsi in obbligo. Demetrio Albertini non lo sa, o forse fa finta di nulla. Prende un titolo, lo commenta e passa all’attacco. Come il peggiore dei lettori, il più superficiale dei non informati. 

Nella giornata di ieri Filippo Inzaghi aveva dichiarato ai microfoni di Sky Sport la sua voglia irrefrenabile di tornare in panchina per guidare i suoi ragazzi in quel che resta del torneo di serie B. Un campionato che il Benevento ha praticamente già vinto, una torta alla quale manca solo la ciliegina. 

Semplicissimo il linguaggio utilizzato dall’allenatore piacentino, che con grande franchezza ha rimarcato più volte quanto sia importante, in questo momento, pensare innanzitutto alla salute di tutti. Lo fece, in realtà, anche quando erano ancora in pochi a preoccuparsene. Dopo la bella vittoria di Perugia, ad esempio, si prese i tre punti ma ammonì: “Forse è meglio fermarsi e riflettere su cose più importanti”. Con il suo Benevento lanciatissimo e le porte degli stadi ancora (semi)aperte. 

Non sa di cosa parla Albertini, ed ha anche una discreta fretta. Sceglie una ‘storia’ su Instagram, il mezzo più comune di questi tempi. Inserisce uno screen dei tanti articoli usciti ieri in seguito all’intervista di SuperPippo: “L’ignoranza sceglie sempre le parole sbagliate”. Ignoranza appunto. Ignorare, appunto. Se si ignora di scavare a fondo nelle cose, di ascoltare un discorso per intero, di capire i concetti espressi e i ragionamenti messi sul tavolo, allora è meglio tacere. Lo consigliamo ad Albertini, sparito dai radar del calcio che conta dopo la bruciante quanto netta sconfitta nella corsa alla poltrona di capo della Figc contro Carlo Tavecchio, nel 2014. Ed è un paradosso, ma dobbiamo prendere atto che è stata addirittura una fortuna.