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di Annalisa Papa

Nei giorni scorsi Paupisi si è trasformata in un vivace centro di cultura e tradizione grazie alla doppia ricorrenza della Sagra del Cecatiello e della Sagra del Bagagliaio. Camminando lungo la strada tra gli stand, i profumi della cucina tipica e l’entusiasmo dei visitatori, si poteva avere l’occasione di imbattersi in uno spezzone di arte contemporanea, con la presenza dell’artista Alessandro Martino.

Un gazebo, un pc, un questionario da compilare e segni grafici da cui scegliere, e per qualche minuto chiunque può diventare artista e creare la propria opera d’arte attraverso simboli, sensazioni ed emozioni; ed è così che Alessandro ha portato in paese il suo progetto Esperarte, un percorso che mira a trasformare l’arte in esperienza condivisa. Il nome stesso prende ispirazione dall’esperanto, la lingua universale creata per unire i popoli, a cui l’artista si ispira per immaginare un’arte capace di abbattere barriere e parlare a tutti e tutte.

Attraverso Esperarte, il pubblico viene a farsi parte attiva del processo creativo: le persone diventano non spettatori passivi, ma veri e propri protagonisti, capaci di arricchire l’opera con le proprie emozioni e intuizioni.

Nelle scorse sere sotto il Gazebo di Alessandro Martino, qualcuno incuriosito dai segni grafici e dalle domande che aiutavano a sceglierli, si è fermato, si è seduto e isolato, pur nei rumori della festa è entrato in contatto con il proprio io e ha scelto i simboli che hanno dato via alla propria opera; una volta individuati questi venivano elaborati all’interno di un pc in più e più combinazioni fino che venivano fatte passare in sequenza, fino a fermarsi su quella che prescelta. Stampata l’immagine ha potuto portare a casa con se la propria opera d’arte.

La presenza di Martino a Paupisi dimostra come eventi popolari e manifestazioni artistiche possano intrecciarsi con naturalezza, offrendo al pubblico non solo il piacere della tradizione gastronomica, ma anche la possibilità di scoprire nuovi orizzonti culturali.