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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Alleanza Verdi e Sinistra sull’ emergenza idrica nel Sannio e in Irpinia.

“La drammatica fotografia, restituita dall’ultima seduta dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, conferma la gravità della crisi che sta colpendo con particolare durezza Sannio e Irpinia, territori ormai allo stremo per il crollo delle portate sorgive. 

Un’emergenza che non è solo figlia dei cambiamenti climatici e della scarsità delle precipitazioni, ma del disastro gestionale che ha caratterizzato il servizio idrico negli ultimi anni.

Mentre i cittadini subiscono quotidianamente le conseguenze di una risorsa che si fa sempre più scarsa, il quadro finanziario delle società di gestione è critico e il processo di individuazione del gestore unico continua a rimanere impantanato e costellato da inciampi e clamorosi errori.

Questo stallo non solo impedisce di affrontare con strumenti adeguati la crisi idrica in corso, ma ha già compromesso in modo enorme l’accesso ai fondi del PNRR, che avrebbero potuto rappresentare un’occasione irripetibile per rinnovare le reti colabrodo, che nel Sannio raggiungono una dispersione del 60%, e per mettere in sicurezza l’approvvigionamento idrico.

Nei giorni scorsi, il Commissario nazionale contro l’emergenza idrica ha valutato positivamente tre interventi riguardanti alcune proposte progettuali dell’Ente idrico Campano per far fronte all’emergenza.

Per uno di essi. che prevede una nuova condotta di adduzione utile al potenziamento della rete idrica delle province di Avellino e Benevento, sono però da definire tempi e modalità di attuazione.

Il Commissario ha inoltre dichiarato che, per mandato, la struttura nazionale da lui presieduta non può occuparsi di tubi rotti o di questioni gestionali di dettaglio. Della serie: mentre il medico studia, il paziente muore.

La sostituzione delle condotte idriche dovrebbe essere invece un intervento prioritario da attuare, al di là dei livelli della filiera gestionale.

Nel frattempo, alla gravissima emergenza idrica fa da contraltare un vuoto di governance, che rischia di rendere vano ogni intervento tampone.

Senza un modello di gestione pubblico, efficiente e trasparente, il diritto all’acqua nelle aree interne del Sannio e in Irpinia, tra l’altro ricche di bacini idrici, resta sempre più fragile e minacciato.

Bisognerebbe introdurre un assetto organizzativo utile a coprire il fabbisogno idrico essenziale delle popolazioni i cui territori sono alimentati da sorgenti naturali ed a distribuirne il surplus alle aree che ne sono sprovviste, secondo accordi incentrati su principi di solidarietà e di collaborazione economica. L’EIC e i distretti idrici avrebbero dovuto assolvere a queste funzioni, anziché diventare un ulteriore strumento di gestione del potere politico.

Chiediamo perciò al governo regionale che si insedierà di invertire il paradigma e di accedere a fondi, anche straordinari, per inaugurare finalmente una stagione di interventi strutturali e non più emergenziali”.