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Rivelazione, poi delusione. E’ evidente che la verità sta in mezzo e la somma fa il totale ed i 19 punti in 13 partite sono un bottino di tutto rispetto. Certo, sarebbe stato meglio se maturati con un ruolino di marcia più costante, perchè sono gli ultimi 5 ko consecutivi a preoccupare la truppa beneventana. 

Le attenuanti sono tante e fanno parte della fase di rifondazione: squadra nata tardi, i miracoli di giorno e di notte del diesse Gigi Magliulo che alla prima da “dietro la scrivania” si è messo subito in discussione. Preparazione alla men peggio, mister Liccardi sul campo, un nugolo di under (ben oltre gli obblighi della Promozione) e soli tre over nello starting eleven. 

Il risultato di tutto ciò? 19 punti in otto gare, terzo posto e applausi su ogni campo. Poi, la parabola discendente, probabilmente per gli stessi motivi: la preparazione, il fiato corto, l’attesa del richiamo in vista della pausa, il rilassamento perchè “la salvezza non ci riguarda più, ora guardiamo in alto”, i tre over che giocano in pratica a turnazione (mai il tris in campo). 

Il bicchiere è mezzo pieno ma le prospettive rischiano di svuotare il recipiente. Si cerca ancora l’errore, si indaga su chi sia il colpevole ma non sembrano esserci errori e colpevoli. C’è solo una squadra che vale 19 punti in 13 gare (avrebbe firmato ad inizio anno la compagine del presidente Messina) ma che adesso è demoralizzata, non sembra avere armi per reagire ma ha certamente un cuore grande così: chi ama quei FeC si faccia avanti, c’è una salvezza da conquistare.