- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

L’Alto Calore dà la caccia ai morosi. E questa volta fa sul serio. La società di corso Europa, partecipata da 95 Comuni irpini e 31 sanniti e dalla Provincia di Avellino, a seguito di una interlocuzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha deciso di affidare all’Agenzia delle Entrate-Riscossione – l’ente strumentale che dal 2016 ha preso il posto del vecchio spauracchio Equitalia –  l’attività di riscossione coattiva dei suoi crediti.

Una svolta per Acs nella lotta- fin qui persa – all’evasione. Basti pensare che solo lo scorso luglio dalla sede della società che gestisce l’acqua per Sannio e Irpinia inviava ben 40mila avvisi bonari per il recupero delle morosità. Operazione che, nei calcoli di Alto Calore, avrebbe potuto fruttare un ritorno fino a 10milioni di euro. Evidentemente, però, le buone maniere, così come i precedenti affidamenti a soggetti terzi del servizio riscossione, non sono bastate. E allora ecco la richiesta di intervento dell’Agenzia nazionale.

Occorre, però, il via libera dei Comuni. Come rilevato dagli uffici del Mef, infatti, devono essere gli enti proprietari della partecipata ad affidare all’Agenzia il servizio di riscossione.

Lo schema della delibera da approvare è già stato inviato da Acs ai sindaci dei Comuni sanniti e irpini associati. Prevede, oltre all’ok all’affidamento, il mandato al competente responsabile di servizio affinché provveda a porre in essere gli atti e le attività necessarie a dare attuazione al provvedimento.

Come si ricorda nella delibera, il nuovo e unico soggetto nazionale per la riscossione, oltre ai poteri già propri di Equitalia, come la formazione del ruolo, dispone di nuovi poteri informatici e di ulteriori capacità che possono definirsi in senso ampio “investigative”, tali da rendere più efficace la riscossione. L’Agenzia può infatti utilizzare le informazioni che provengono dalle banche dati sia dell’Agenzia dell’Entrate sia di altri enti a cui la stessa accede direttamente, come ad esempio la banca dati dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Insomma, si annunciano tempi bui per gli evasori. Comuni permettendo.