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Benevento – “La GESESA (ex Beneventana Servizi) è nata come azienda per i servizi idrici della città di Benevento ma il Comune da diversi anni non ha più la maggioranza delle quote, nonostante il risultato del referendum del 2011 che impone la proprietà e la disponibilità pubblica dell’acqua, bene comune indispensabile per la vita”. Esordisce così il coordinamento di Altrabenevento che, attraverso una nota stampa, analizza alcune situazioni particolari interne all’azienda. Di seguito il comunicato completo:  

“In GESESA la parte da leone la fa ACEA spa, una società di proprietà per il 51% del Comune di Roma e per la parte restante dei francesi di SUEZ e del gruppo Caltagirone. Il consiglio di amministrazione della GESESA è composto da sette membri, tre dei quali, Luigi Abbate, Antonio Orafo e Francesca Itro, sono stati nominati dal sindaco Mastella. Proprio questi tre amministratori, recentemente si sono vantati più volte della ottima gestione di GESESA che, a loro dire, è capace di intervenire efficacemente anche in caso di crisi idrica”.

“In verità Benevento – prosegue Altrabenevento –  non ha finora patito molti disagi perché ancora non viene tagliata la fornitura dell’acqua del Biferno, proveniente dal Molise e che l’acquedotto campano provvede a gestire fino a Benevento.  Ad ottobre le sorgenti di quell’acqua registreranno il minimo di portata e quindi la preziosa risorsa deve essere assolutamente tutelata e risparmiata, come tutte le fonti di acqua dolce. Invece diverse perdite si registrano sull’acquedotto campano (di recente a Gioia Sannitica) e anche sulla rete idrica di Benevento gestita da ACEA – GESESA.

Ad esempio, nel piazzale del supermercato Carrefour di via Piero Nenni, da diversi giorni un guasto disperde un quantitativo consistente di acqua potabile che addirittura affiora dall’asfalto da poco rifatto. Evidentemente la perdita è tale da riempire d’acqua il terreno sotto il parcheggio, sovrapposto di almeno due metri alla tubazione, e poi risalire in superficie. (Video https://youtu.be/SmEBE-KXVOU)

Perché la GESESA di Abbate, Orafo e Itro, –  chiede Altrabenevento – che fanno le campagne per invitare i cittadini a risparmiare acqua chiudendo il rubinetto quando si lavano i denti, non ripara quella grossa perdita? Non ci sono soldi, nonostante la partecipazione societaria del colosso ACEA ? Non c’è personale per i rilievi, i lavori o le pratiche burocratiche necessarie ad incaricare una ditta? Eppure di recente, GESESA ha assunto 5 dipendenti.

Per fare cosa?

Siccome vengono pagati con i soldi dei contribuenti – conclude il coordinamento dell’associazione – di questa città che conta moltissimi giovani disoccupati, abbiamo tutti il diritto di sapere: chi sono questi neo assunti? quali competenze hanno? con quale concorso sono stati reclutati? da chi sono stati scelti? a quali partiti o movimenti sono iscritti? ci sono altre selezioni in corso? i giovani disoccupati beneventani devono consultare un bando? devono fare domanda alla GESESA per i colloqui o rivolgersi a qualche amministratore comunale?

Luigi Abbate amministratore di lunga esperienza, Antonio Orafo ex portavoce del sindaco Fausto Pepe e poi curatore della campagna elettorale di Mastella, Francesca Itro figlia di un noto magistrato, sicuramente impegnati a difesa della legalità e della trasparenza, possono dare qualche spiegazione?