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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Santa Sandrucci per Altrabenevento.

L’assessore all’Ambiente del Comune di Benevento, Luigi De Nigris, con un comunicato di poche ore fa, richiamandosi ai principi della trasparenza per fornire ai cittadini informazioni di interesse pubblico, annuncia che l’acqua fornita agli abitanti dei rioni Libertà, Ferrovia e Centro Storico è potabile. Poi però, aggiunge che sono in corso altri accertamenti da parte di una ditta privata per verificare il livello di contaminazione delle acque profonde e dei terreni. De Nigris, dimenticando improvvisamente il dovere di informare correttamente i cittadini, non spiega che sia l’ARPAC che il laboratorio privato della GESESA hanno accertato più volte (con risultati pubblicati solo da Altrabenevento) che nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni i valori di Tetracloroetilene e Triclorometano (Cloroformio) hanno superato più volte la soglia di Contaminazione e sono in aumento. La normativa italiana prevede valori più alti di questi inquinanti per stabilire la potabilità ma, evidentemente, quando la fonte è contaminata bisogna chiudere quei pozzi e trovare idonee alternative. De Nigris tenta di minimizzare, ma ormai tutte le autorità di controllo, pure quelle che hanno per alcuni mesi sostenuto che non vi erano pericoli, ammettono che la situazione è molto seria.

La Provincia- Servizio Gestione Integrata Risorse Idriche-Ecologia, ad esempio, con una lettera del 27 marzo inviata all’ARPAC dopo aver “preso atto che sono stati accertati i superamenti dei valori limiti della Soglia di Contaminazione (Tab..)  sia del parametro Tetracloroetilene  e sia del parametro Triclorometano nelle acque sotterranee” chiede ulteriori dati sugli esami effettuati negli ultimi 15 anni e poi così conclude “Infine, data la complessità e la delicatezza del caso, si ritiene utile, attesa la preminente salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente, che codesta agenzia estenda il monitoraggio anche ad altri pozzi esistenti nelle aree interessate…”

Alla lettera è allegato l’elenco di 26 pozzi di privati o industrie, tra i quali tre del settore alimentare, che pescano nella stessa falda dei Pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni e che pertanto, secondo la Provincia, devono essere controllati a “tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.

Che ne pensa l’assessore De Nigris di questa richiesta della Provincia ? C’è un pericolo reale per la salute pubblica derivante dalla contaminazione di quei pozzi ? Il Comune vuole continuare a ripetere “è tutto nella norma” oppure si pone seriamente l’obiettivo di chiudere i due pozzi e pretendere dalla Regione l’acqua buona del Biferno per tutta la città?