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Benevento – “La Regione fornisce alla città di Benevento ogni giorno da due settimane, altri 4 milioni di litri di acqua buona del Biferno per migliorare la qualità del servizio alla parte bassa della città, ma la Gesesa non spiega come li usa“. Comincia così la nota stampa inviata da Altrabenevento dal Comitato Qualità dell’Acqua a Benevento.

Intanto prosegue al rione Ferrovia il 18 e 19 maggio la raccolta di firme per chiedere al sindaco di chiudere in via cautelare i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni, contaminati per la presenza di Tetracloroetilene. Hanno aderito alla petizione l’associazione Radici, la Caritas, il CESVOB (Centro servizi Volontari di Benevento), l’associazione Io x Benevento, l’AIDO e l’Orto di Casa Betania. Le firme si raccolgono nel pomeriggio di sabato 18 (ore 17,00-21,00) e nel corso di domenica 19 (ore 10,30-12,30 e 17,00-21,00) al rione Ferrovia, viale Principe di Napoli, angolo via Clino Ricci.

“Il 27 marzo scorso – scrive Altrabenevento – la Gesesa, società che gestisce il servizio idrico, ha chiesto alla Regione Campania un aumento della fornitura di acqua buona del Biferno, finora destinata solo alla parte alta della città, per affrontare la crisi idrica a Benevento. Con una lettera inviata al Comune il 2 maggio, i vertici della azienda idrica comunicavano che se avessero ricevuto almeno l’aumento richiesto di 50 litri al secondo, avrebbero potuto migliorare la qualità dell’acqua servita nei rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico che tuttora viene prelevata dai pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana, contaminati per la presenza di Tetracoroetilene. . Da circa due settimane la Regione ha aumentato la fornitura dal Biferno di circa 4 milioni di litri d’acqua al giorno (quasi 45 litri al secondo) ma la Gesesa non spiega come li usa. Intanto anche gli ultimi esami confermano  la presenza del pericoloso inquinante nella falda della piana di Benevento ma il sindaco Mastella non ha voluto chiudere, neppure in via cautelare, i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni.”