- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Benevento – Ennesima nota stampa inviata dall’associazione Altrabenevento sulla questione relativa alla qualità dell’acqua. Gabriele Corona pone dieci domande al presidente della Gesesa, Luigi Abbate.

Di seguito la nota completa:

Il presidente della GESESA, Luigi Abbate, con una nota inviata ieri alla stampa, si lamenta di una presunta “azione di discredito” da parte di Altrabenevento che, a suo avviso, genera “continuo ed ingiustificato allarme sulla qualità del servizio e delle risorse idriche” perché le acque servite da diversi decenni sono garantite dalle “certificazioni delle autorità di controllo”. Secondo Abbate l’impegno di Altrabenevento per la qualità dell’acqua sarebbe solo motivato da “ricerca di protagonismo e visibilità”. In genere quando gli amministratori/politici non vogliono o non riescono a giustificare il proprio operato, tentano di alimentare sospetti sulla correttezza dei cittadini che volontariamente impegnano tempo e risorse proprie per affrontare un grave problema collettivo. E’ successo sempre per tutte le numerose iniziative di Altrabenevento ma puntualmente le allusioni malevoli sono diventati boomerang per chi le ha diffuse. Fa però sorridere che proprio Gino Abbate, politico transitato in diversi schieramenti e che ha ricoperto numerosi incarichi pubblici, sempre per grazia ricevuta (Commissario Asi, consigliere comunale, Presidente Sannio Europa, Assessore comunale, Consigliere di amministrazione IACP, ecc, ecc, ecc), possa tentare di accusare altri di avere manie di protagonismo. E’ ridicolo, inoltre accusarci di aver rifiutato un incontro perché tutti ricordano che abbiamo più volte proposto ufficialmente un dibattito pubblico con il sindaco, gli amministratori di Gesesa e l’intero consiglio comunale, ma nessuno ha accettato. Insistiamo nel chiedere un confronto alla presenza dei giornalisti e confermiamo di non essere disponibili ad incontri “riservati”. Intanto, ribadendo tutte le critiche che abbiamo rivolto alla GESESA per la distribuzione di acqua contaminata da tetracloroetilene ai cittadini dei rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico, rivolgiamo ad Abbate dieci domande:

1) E’ vero che il 3 dicembre 2018 la GESESA ha scritto al sindaco Mastella comunicando di essere a conoscenza della presenza di tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni da almeno tre anni ?

2) E’ vero che nonostante Gesesa sapesse della presenza del pericoloso inquinante nell’acqua della falda non ne ha mai dato notizia ai cittadini utenti?

3) E’ vero che secondo il Laboratorio Tecno Bios incaricato da GESESA, nell’acqua profonda fino a novembre 2018 sono state trovate solo tracce insignificanti di tetracloroetilene? 

4) E’ vero che solo dopo le segnalazioni di Altrabenevento sono state trovate dall’ARPAC concentrazioni di tetracloroetilene ben oltre la Soglia di Contaminazione ?

5) E’ vero che GESESA a dicembre 2018 ha contestato con gli esami del solito laboratorio privato i risultati dell’ARPAC ?

6) E’ vero che l’ARPAC ha contestato la metodologia dei prelievi di Gesesa e ASL segnalando che nei campioni portati in laboratorio risultava la presenza di cloro aggiunto che invece l’acqua profonda non poteva contenere?

7) E’ vero che un altro laboratorio privato incaricato da Gesesa agli inizi di gennaio ha confermato il superamento della Soglia di Contaminazione da tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni ma la società di servizio idrico non ha mai dato notizia di questi esami?

8) E’ vero che nella sorgente di Pietrafitta utilizzata da GESESA per fornire acqua ai cittadini delle contrade a nordovest della città, sono state trovate concentrazioni anomale di Escherichia Coli e che tale sorgente è stata chiusa con conseguente maggiore fornitura dal Biferno?

9) E’ vero che attualmente una parte di acqua proveniente dal Biferno arriva al serbatoio di San Vitale ma GESESA non spiega quale uso ne fa?

10) E’ vero che GESESA non ha mai avuto l’autorizzazione definitiva per utilizzare l’acqua dai pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni e che solo a seguito delle segnalazioni di Altrabenevento ha chiesto alla Provincia le Concessioni in sanatoria per l’emungimento che però non sono state rilasciate?

Abbate si preoccupasse di rispondere invece di tentare di indovinare quali “dipendenti infedeli” di Gesesa (magari tra quelli che non partecipano alle cene elettorali dai risultati deludenti) passano informazioni ad Altrabenevento. Le notizie sulla qualità dell’acqua servita ai cittadini devono essere pubbliche e per fortuna in tutti gli Enti coinvolti ci sono ancora dipendenti che ricordano di aver giurato fedeltà alla Costituzione e non al signorotto e di essere pagati per svolgere la propria attività a servizio dei cittadini.”