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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Sandra Sandrucci, dell’Associazione Altrabenevento, in merito alla contaminazione del cromo in un pozzo di Ponte Valentino. Di seguito il comunicato

“A seguito del superamento della Soglia di Contaminazione del cromo (Tab. Tab.2 All.5 Parte IV D.Lgs.152/06) nel pozzo di uno stabilimento industriale di Ponte Valentino, il sindaco Mastella ha emesso immediatamente una ordinanza per Il divieto assoluto, in via cautelativa e precauzionale, di emungimento ed utilizzo delle acque di falda nelle zone limitrofe al sito in oggetto indicato, a titolo irriguo, di utilizzo umano e/o animale e a fini produttivi, entro un raggio che sarà individuato dalla Provincia di Benevento”.

Nell’atto si precisa che “si ritiene sussistere le condizioni di emergenza di cui alla lettera T) dell’art. 240 del D.Lgs 152/2006, atteso che lo stesso prevede, nella “presenza di quantità significativa di prodotto in fase separata sul suolo o in corsi di acqua superficiale o nella falda”, le condizioni che rendono necessaria l’esecuzione di interventi di emergenza”.

La presenza di cromo oltre la soglia di Contaminazione è stata accertata finora solo in un pozzo della zona industriale di Ponte Valentino ma, giustamente, il divieto di attingere acqua viene esteso, in via cautelativa a tutela della salute pubblica, a  TUTTI i pozzi della zona per qualunque uso, indipendentemente dai valori sulla potabilità che, infatti, nella ordinanza del sindaco non vengono affatto richiamati.

L’art. 240 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006, lettera T), invocato per chiudere i pozzi di Ponte Valentino, è stato da noi indicato ed illustrato anche ai giornalisti, nell’incontro pubblico del 3 maggio e richiamato nella pec inviata due giorni fa al sindaco (per conoscenza anche al Prefetto, al Procuratore Capo e al Ministro dell’Ambiente) per chiedergli, ancora una volta, di chiudere i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni nei quali è stata accertata più volte la presenza di Tetracloroetilene oltre la Soglia di Contaminazione.

Questa stessa richiesta era stata avanzata ufficialmente dalla Regione Campania – U.O.D. Autorizzazioni Ambientali, con la lettera prot. prot. 296151 del 13 maggio. Nell’atto si richiamano le norme per la “messa in sicurezza d’emergenza” (sempre art. 240 D.Lgs 152/2006) e si propone al Comune:  “Attivazione immediata delle procedure di prevenzione e notifica al gestore di non utilizzare i pozzi potenzialmente contaminati e di provvedere ad una diversa distribuzione delle acque della città di Benevento” e “Ordinanza di divieto di utilizzo dei pozzi idropotabili destinati al consumo umano e per scopi agricoli”.

Il sindaco Mastella si è però adirato e come proprietario dei pozzi utilizzati da GESESA per servire ancora l’acqua agli abitanti dei rioni Libertà, Ferrovia e Centro Storico, nonostante la accertata Contaminazione da Tetracloroetilene, ha inviato una lettera di protesta al vice presidente della Regione.

Insomma, Mastella come sindaco interviene tempestivamente per vietare, in via cautelare, l’uso dell’acqua di tutti i pozzi di Ponte Valentino dove si ritiene di poter trovare valori di cromo oltre la Soglia di Contaminazione (indipendentemente dai valori sulla potabilità), ed invece, come sindaco-proprietario dei pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana dove è stata accertata la contaminazione da Tetracloroetilene, protesta e minaccia querele se qualcuno gli ricorda che la legge da applicare è la stessa, soprattutto quando si tratta di acqua servita ai propri concittadini per uso umano.

Il presente comunicato viene trasmesso anche al Prefetto, al Procuratore della Repubblica e al Ministro dell’Ambiente ad integrazione della pec trasmessa lo scorso 13 maggio”.

Per Altrabenevento:  Sandra Sandrucci