La notizia dello sfratto del civico 21 di via III Settembre, venerdì scorso, è nota agli organi di stampa: attraverso un intervento congiunto di Polizia e ASL, la donna che occupava l’abitazione è stata portata via in barella dopo l’irruzione. Quello che non si sa, però, è che all’interno dell’abitazione c’erano degli animali domestici (6 gatti ben tenuti), lasciati senza alcuna forma di custodia, in evidente stato di trauma.
La Guardia Forestale ODV è immediatamente intervenuta, assumendosi la responsabilità di cinque gatti al fine di garantire loro tutela e il diritto alla vita. Tre animali sono stati messi in sicurezza già nell’immediato e affidati alle cure dell’associazione. Il giorno successivo, un quarto gatto è stato rinvenuto chiuso nell’abitazione, mentre un quinto esemplare, rifugiatosi per la paura su una sporgenza sotto il tetto, è stato tratto in salvo grazie al tempestivo supporto dei Vigili del Fuoco.
Un sesto gatto, invece, si è disperso durante le fasi dello sfratto: le ricerche sono tuttora in corso. Risulta ancora in zona dato che ci è stato segnalato in nottata a miagolare avanti quella che era fino a pochi giorni fa l’abitazione sua e della sua padroncina.
“Il nostro compito – dichiara la Guardia Forestale ODV – è difendere chi non ha voce. In questo caso, animali innocenti sono stati lasciati senza alcuna tutela, con il rischio concreto di morire di stenti o di finire in strada. Il nostro intervento ha permesso loro di avere una nuova possibilità di vita, ma episodi del genere non dovrebbero mai verificarsi.
Con la determinazione di rendere note le problematiche emerse a chi di dovere, abbiamo ora due priorità morali: ritrovare e mettere in sicurezza l’ultimo gatto affinché questa drammatica storia non termini infaustamente per lui, cosa per la quale chiediamo alla cittadinanza di collaborare, segnalandoci eventuali avvistamenti di gatto bianco e grigio nei dintorni di via III settembre, e ricongiungere gli animali e la loro proprietaria, per il loro bene e perché, semplicemente, è giusto!”.
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