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Ha rispedito al mittente il tentativo di corruzione dell’imprenditore, rimandando indietro il Rolex da 8mila euro che gli era stato regalato. Protagonista – in positivo -dell’episodio l’ex direttore generale dell’Asl di Benevento Gennaro Volpe, che nel maggio 2023 ha rifiutato il dono che l’imprenditore operante nel campo della sanificazione Giuseppe Rea gli aveva portato, al fine di indurlo ad affidargli due servizi di “trattamento di disinfestazione adulticida” dei locali dell’Asl di Benevento.
L’episodio emerge dalle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ieri hanno portato all’arresto di dieci persone – tre in carcere, sette ai domiciliari, oltre ad altre sette misure tra divieti di dimora e interdittive – tra cui l’ex consigliere regionale dell’Udeur nonché imprenditore dei rifiuti di Casal di Principe, Nicola Ferraro, che in passato già ha scontato 7 anni di carcere per concorso esterno in camorra perché ritenuto uno storico colletto bianco del clan dei Casalesi, il sindaco di Arienzo e coordinatore di Forza Italia a Caserta Giuseppe Guida (domiciliari), ed ha coinvolto anche il rettore dell’Università Parthenope di Napoli Antonio Garofalo (sospeso dall’incarico LEGGI QUI), amministratori locali del beneventano, in particolare a San Giorgio del Sannio, e del napoletano, come a Frattamaggiore. Tutti facenti parte, secondo la Procura di Napoli e i Carabinieri del Comando provinciale di Caserta, del “sistema Ferraro”, ovvero un giro di appalti nel campo della raccolta rifiuti e della sanificazione in locali sanitari e ospedali – settori da sempre costituenti il core business delle attività di Ferraro – ottenuti da aziende vicine a Ferraro da Comuni e Asl grazie a tangenti, favori, appoggi elettorali. E grazie all’autorevolezza mafiosa di Ferraro e alle sue conoscenze nelle pubbliche amministrazioni non solo campane, visto che anche a Catania Ferraro ha fatto “lavorare” un’azienda a lui vicina.
Emblematico però il caso dell’Asl di Benevento, dove agisce Rea, imprenditore finito in carcere con Ferraro e pienamente inserito nel “sistema”, tanto che a lui, nella sua casa di Caserta, nell’ottobre 2023 i carabinieri gli sequestrano quasi 2 milioni di euro in contanti, ritenuti soldi di Ferraro. Rea tenta di infiltrarsi a Benevento, ma non vi riesce, perché Volpe, attualmente direttore generale dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, non accetta il rolex e lo consegna alla sua segreteria perché lo restituisca a Rea. L’imprenditore ci prova anche a Caserta, dover cerca di turbare la gara per la disinfestazione della legionella, riuscendo a farla sospendere e poi annullare grazie alla conoscenza con il direttore generale Amedeo Blasotti (indagato ma non più in carica) e all’intervento del politico Luigi Bosco, ex consigliere regionale e attuale coordinatore regionale di Azione (indagato).

Inchiesta appalti, ai domiciliari il coordinatore di Forza Italia Caserta