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Morcone (Bn) – A tre mesi e mezzo di distanza dalla sparizione, si torna a parlare di Bruno Gentilcore, il 57enne di Foiano Valfortore che ha fatto perdere le proprie tracce dal centro di Morcone nel quale era ospitato. E sono le telecamere di Chi l’ha visto che sono tornate nel centro sannita perchè restano tanti nodi da sciogliere. E’ strano che non sia mai emersa alcuna traccia o non ci siano più notizie di Bruno, una scomparsa che assume i contorni del mistero perchè sembra veramente che sia svanito nel nulla. Eppure per la sua fisicità, per il suo modo di camminare, è difficile che possa passare inosservato. A Morcone lo conoscevano tutti, era solito lasciare la struttura, in cui veniva curato e passava la notte, durante il giorno. Giornate fatte di una tappa obbligatoria, il bar, e lunghe passeggiate, anche chilometriche. E proprio nel bar, talmente era conosciuto, era presente il classico caffè sospeso per Bruno, un contenitore nel quale inserire dei soldi per pagargli un caffè, una delle richieste mattutine insieme alla sigaretta o a un euro.

Il programma della Sciarelli è tornato nel Sannio e stavolta ha trovato il fratello di Bruno Gentilcore, Giuseppe, che non ha perso la speranza ma, allo stesso tempo, è alla ricerca della verità.

Da giovane voleva fare il cameriere – così inizia il suo racconto – e lo ha fatto a Rimini per un certo periodo. Un ragazzo dinamico, conosciuto da tutti e molto intelligente, almeno quando stava bene”.

Un viaggio in Germania, per seguire un amico, è l’inizio del cambiamento, di una storia che ha contorni molto sfocati perchè Bruno non ha mai voluto spiegare cosa sia successo durante quella esperienza.

Un suo amico, un anno, partì per Monaco e lui partì per seguirlo con 600 mila lire in tasca. Doveva starci una settimana, almeno così disse ma alla fine è stato molto di più. Non riusciamo mai a sentirlo al telefono ma rispondeva sempre questo amico il quale, una volta, sotto la mia insistenza, mi disse che si era spostato a Berlino. Venti giorni senza sentirlo, tanto che feci anche una denuncia al Ministero degli Esteri. Dopo un po’ lo rintracciai ma Bruno mi rassicurò in tutto e per tutto e in più mi chiese di mandargli un milione, una cifra importante all’epoca. Io gli feci arrivare questi soldi ma non ho mai saputo che ne ha fatto. So solo che quando tornò era completamente cambiato: magro, pallido, trasformato“.

L’episodio che ha cambiato il suo modo di vivere e ha innescato qualcosa nella sua testa, secondo Giuseppe, potrebbe aver vissuto un trauma molto forte. A Benevento, poi, è iniziato il calvario che lo ha portato nelle strutture per curarsi.

Un giorno andò a Benevento con 300 mila lire in tasca, la sera mi chiamarono i Carabinieri di Pesco Sannita per dirmi che lo avevano trovato senza documenti e mezzo nudo in pieno stato confusionale. Quando andai in caserma, vidi una persona completamente trasformata che, a un certo punto, cercò anche di aggredirmi. Da qui è cominciato il calvario dei ricoveri. Ma devo essere sincero, io non so cosa lo ha ridotto così. A Morcone si trovava bene, aveva un buon rapporto con tutti. Il 30 settembre, poi, mi hanno avvertito che era scappato e non era più tornato. E in quella circostanza, ho anche scoperto che tante volte mio fratello aveva fatto perdere le proprie tracce per un po’. Alcune volte era tornato da solo, altre lo avevano recuperato per strada. I dottori mi hanno detto che era diventato ingestibile. Da quel giorno sono partite le ricerche ma non è mai stata trovata alcuna traccia. Io alla fine vorrei solo sapere la verità, quello che è successo“.