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“Benevento è il baricentro della via Appia, un grande bivio, un luogo che oggi viene avvertito come periferia dell’Italia e invece ne è uno dei centri pulsanti”.  Parole e musica del giornalista triestino, Paolo Rumiz, pronunciate in occasione dell’inaugurazione presso il Complesso San Vittorino della mostra fotografica, documentaria e multimediale dal titolo “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi”. 

Parole che riempiono di orgoglio, che alimentano il senso di appartenenza ad un terra fin troppo bistrattata e poco considerata dall’Italia intera. “Con passo lento e velocità sostenibile”, Rumiz l’ha percorsa tutta, ne ha apprezzato diverse sfaccettature, il progetto, l’architettura, mettendo in risalto l’ambizione di centro pulsante da parte del Sannio e di Benevento. Ma ne ha anche evidenziato le debolezze attuali, gli scenari poco edificanti, l’incuria, sollevando un acceso dibattito con autoctoni pronti a difendere la gestione impeccabile della cosa pubblica. 

La conferma di una gestione poco ortodossa, arriva da una donna australiana, tale Anita Raftery, che dal 7 settembre sta percorrendo a piedi gran parte della via Appia, per una ventina di km al giorno. E’ partita da Roma, terminerà il suo lungo viaggio tra qualche giorno a Brindisi (attualmente è annunciata tra Bari e Molfetta) ed è naturalmente transitata per Benevento, in data 19 settembre per la precisione. Giornata piovosa, il castello D’Avalos a Montesarchio, il passaggio per Apollosa, lunghe vegetazione di uliveti, il forte vento, il Ponte Leproso e la maestosità dell’Arco di Traiano. Tutto raccontato e pubblicato dal suo personale profilo facebook, un diario quotidiano con descrizioni dettagliate della sua lunga camminata italica. Ma anche un paio di macchie che non fanno onore. “Rubbish is a real problem in Italy” e lo sapevamo, ma la foto scattata dalla turista australiana non fa di certo onore alla nostra terra e riapre un dibattito che dura ormai da anni. Ciliegina sulla torta, è una foto scattata alla turista adagiata su un paio di “igienici” lasciati a bordo strada a mo’ di area di servizio. Segno che evidentemente non siamo ancora nelle condizioni di mettere in vetrina potenzialità mai ben sfruttate, che le potenzialità sono tantissime ma i fatti dicono che restiamo sempre una terra dalle grandi potenzialità… inespresse.