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Benevento – Siamo giunti all’ottavo appuntamento di ARTEMARE 2019, l’iniziativa promossa e sostenuta dall’Hotel ristorante La Rotonda di Mattinata. Questo appuntamento, vede partecipare la giovane pittrice di Benevento Laura Guarnieri.

Cosa vuol dire dipingere? Alcuni pensano che un bravo artista della tela sia colui che riesce a riprodurre la realtà il più fedelmente possibile. Nulla di più lontano dal vero. Dipingere vuol dire certamente saper osservare, ma la bravura dell’artista non sta nel riprodurre la realtà tale e quale, quanto nello scovare in ogni dettaglio, in ogni punto di luce e zona d’ombra la bellezza di quello che si vuole rappresentare; significa rivedere la realtà con occhi nuovi, plasmandola con la profondità delle proprie emozioni e colorandola della propria sensibilità“. 

Con queste parole Laura Guarnieri, ci comunica la sua idea di pittura che l’accompagna fin dall’adolescenza, e che nel tempo trascorso al Liceo Scientifico e poi alla facoltà di Architettura di Napoli, le hanno permesso di raggiungere una sua personale idea della pittura e del disegno. Tecniche apprese nei laboratori tenuti a Benevento dal pittore e docente Stefano Presutti.

Una pittura quella della Guarnieri dove il mondo che la circonda e quello del passato artistico convivono e di cui traspone sulla tela e sulla carta interpretazioni che vanno dal fiabesco all’onirico concretizzandosi in quel modo di dipingere che a partire dalla fine del XIX secolo è stato chiamato Naif.

Questa di Mattinata è la sua prima mostra personale, anche se lei, nella farfalla bianca del Gargano è di casa, per la più antica delle ragioni sentimentali, essendo sposata con un mattinatese. I dipinti che sono esposti si possono suddividere in più categorie: quelli di paesaggio reale e/o di fantasia; quelli naturalistici con la raffigurazione di fiori e piante; quelli riferibili al mondo animale ed infine una serie di dipinti che vogliono omaggiare uno dei pittori meno compresi in vita ma sicuramente uno dei più interiormente ricchi che la storia dell’Arte ricordi: Vincent Van Gogh.

Paesaggi marini e paesaggi sottomarini, sembra di trovarci davanti ad un gioco del visibile e del nascosto. In Fondali, la Guarnieri illustra con i toni della sua tavolozza la fantasmagoria dei colori che effettivamente il mare contiene in se. Colorate sono le varietà di pesci, molluschi, alghe e rocce. Una visione favolistica che bene si attaglia alla sua idea di pittura e quindi alla sua personale Aura che riporta in questo novello polittico reso da una composizione modulare fatta da più tele. Naturalmente domina nel suo dipingere una particolare pennellata che supera lo svirgolettato di origine impressionista per arrivare ad un andamento a fasce circolari concentriche che aumentano il senso di fiabesco della sua pittura.

Di paesaggi sul mare ce ne sono almeno tre, di cui uno è dedicato all’Hotel La Rotonda, in questo dipinto Laura Guarnieri ha posto a lato della tela l’originario chiosco di quello che poi è diventato l’Hotel La Rotonda. Una vista verso il mare solcato da barche, ma il tutto inquadrato da fiorite siepi colorate e fronde di maestosi alberi che resistono ai venti e alla salsedine marina. Se questo paesaggio è dedicato a Mattinata e al suo mare, gli altri due rimandano alla costiera napoletana e al Gargano. Due dipinti dove l’impianto compositivo è segnato in uno da colori molto forti quasi Fauvés, ed in un altro la Guarnieri riprende un paesaggio costiero con colori meno accesi e dove predominano gli azzurri del cielo e del mare.

Dei fiori, soggetti presenti nel mondo dell’arte sin dall’antichità e che a partire dal 1500, sono diventati una costante in tutti i movimenti artistici che si sono sviluppati in Europa, Laura Guarnieri ha realizzato diversi dipinti. Papaveri, Rose, Magnolie, Bignonie, dalle forme e dai brillanti colori che rendono i fiori qualcosa di vivo, a dispetto del loro essere stati recisi.

Ci sono due dipinti che dimostrano una particolare attenzione verso l’animale che fin dai racconti omerici è riconosciuto il più fedele amico dell’uomo: il cane. La Guarnieri ne ha dipinto il ritratto dello stesso cane, in una ambientazione diversa e con colori diversi.

Possiamo dire che la pittura della Guarnieri ci dimostra una forte attenzione a ciò che anima i soggetti che lei dipinge, e lo fa con una semplicità che non significa affatto carenza di tecnica e/o padronanza dei colori, ma una scelta di essere diretta nella interpretazione che dona agli occhi di chi i dipinti le deve osservare.