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Sulla vicenda Asea-Cataudo, dopo la pronuncia della Cassazione (leggi qui), a intervenire è la segreteria provinciale del Partito Democratico. Che scrive:

“Già nel settembre del 2017 avevamo dovuto precisare come il Partito Democratico Sannita, da taluni tirato a sproposito in ballo, con questa vicenda non c’entrasse nulla.

Sconsideratamente, si è inteso strumentalizzare la controversia connotandola, in modo palesemente infondato, di fantasiosi toni politico-partitici. Pubblici censori si sono persino cimentati in interpretazioni alla Robert Langdon. Finalmente è intervenuta la Suprema Corte di Cassazione, Sezioni unite civili, a fare chiarezza.

Con Pronuncia del 03 dicembre 2019, resa pubblica nella giornata di ieri, la Corte, nel deliberare la nullità dei giudizi incorsi per incompetenza del giudice amministrativo sul tema, ha altresì stabilito, in modo inequivoco,  la piena legittimità degli atti prodotti sancendo: «il carattere vincolato del provvedimento di decadenza emesso in data 19 luglio 2016 dal Segretario generale della Provincia di Benevento, nella qualità di Responsabile della Trasparenza e dell’Anticorruzione, figura che in base al D.lgs. n. 39 cit. è centrale per la vigilanza in materia». (Sentenza N. 1869-20).

Non ci piace, né ci ha mai interessato, alimentare lo sviluppo chiassoso e ciarliero di un pseudo dibattito tutto svincolato dal merito degli argomenti. Non solo per il doveroso rispetto delle istituzioni coinvolte.

Registriamo, con soddisfazione, come, con il verdetto della Suprema Corte, si sia posta la parola fine ad una querelle da molti strumentalizzata ad arte.

Sarebbe stata auspicabile maggiore serenità e prudenza, ma tant’è.

Le avventate pronunce dei tribuni del popolo, di qualsivoglia specie o rango, si sono rivelate farlocche. Come d’abitudine”.