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Benevento – Torna d’attualità il Processo Asl che, ricordiamo, nasce dall’inchiesta condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria e in particolare quel filone che riguarda la parte politica della vicenda e che coinvolge a vario titolo, come imputati, otto persone: Felice Pisapia e Michele Rossi, all’epoca direttori generale e sanitario, Arnaldo Falato, ex responsabile budgeting dell’Asl, l’ex parlamentare Nunzia De Girolamo, Luigi Barone e Giacomo Papa all’epoca collaboratori della De Girolamo, il sindaco di Airola Michele Napoletano e Gelsomino Ventucci.

Nel mirino degli inquirenti finirono alcune vicende emerse dalle registrazioni di Pisapia: tra cui il trasferimento di un dirigente e di alcune strutture sanitarie, la presunta pretesa sulla nomina di un primario, il bar del Fatebenefratelli, le sedi Saut e le somme per i medici di cui sarebbe stata tentata la non compensazione. Storie che portarono alla formalizzazione, nell’aprile del 2016, da parte del gip Cusani, di accuse che vanno dall‘associazione per delinquere, alla concussione, alle minacce e alla turbata libertà degli incanti; dal falso all’abuso d’ufficio e all’offerta di un’utilità per ottenere il voto elettorale.

Nunzia De Girolamo, al pari di Pisapia e Falato, questa mattina era presente in aula, nel giorno del suo compleanno, per ascoltare le testimonianze delle persone chiamate in causa dal suo difensore, l’avvocato Di Terlizzi. Diversi i professionisti dell’ASL convocati in Tribunale e che in buona parte dovrà tornare nella prossima udienza del 17 ottobre. Il legale dell’ex Ministro ha dapprima rinunciate ai teste Gennaro Maio, Giuseppe De Lorenzo e Monica Cella.

Al banco dei testimoni sono saliti l’avvocato Antonio Mennito, all’epoca dei fatti contestati, direttore amministrativo dell’Asl di Bn, nominato proprio da Rossi: “Non ho avuto nessuna sponsorizzazione politica, Nunzia la conosco da bambino ma non ho mai subito pressioni ne da lei ne da Barone”. 

Successivamente è toccato al segretario particolare dell’ex onorevole, Luca Ciccone, chiarire alcuni aspetti relativi alle attività della De Girolamo nel 2011 e al ruolo di Papa e Barone all’interno del coordinamento provinciale del PDL.

Poi è stato toccato il filone Fatebenefratelli e i controlli sulle cartelle con la testimonianza della dottoressa Rita Angrisani, Direttore responsabile del distretto di Benevento: 
“I controlli sulle cartelle sono normali e li eseguivano in autonomia il dottor Gubitosi e il dottor Santamaria. Dal 2004 al 2016 sono stati svolti regolarmente e allo stesso modo senza sollecitazioni o pressioni della direzione generale“. Circostanza confermata da Santamaria: “I controlli e i loro eventuali aumenti avvengono in base a un algoritmo del programma regionale che ci segnalava i principi di controllo. Nessun dirigente ci diceva di fare più controlli”.

E ancora la questione relativa al trasferimento di alcuni uffici ASL dalla sede di Montesarchio, in affitto, a quella di Airola, di proprietà del Comune e concessa all’Azienda Sanitaria in comodato d’uso. A spiegare i passaggi amministrativi, Roberto De Toma, Dirigente tecnico dell’ASL e l’architetto Salvatore De Masi: “Ricordo – spiega De Toma che a Montesarchio c’erano dei fitti da pagare e che per quella palazzina si era deciso di dismettere gli uffici ma poi venne lasciata solo una metà. Ad Airola so che sarebbero stati concessi in comodato d’uso”. 

Circostanza confermata dall’architetto Salvatore De Masi, all’epoca responsabile del servizio urbanistica e patrimonio del Comune di Airola.

Infine, la testimonianza più attesa e fatta di “non ricordo” e contestazioni del PM. Parliamo dell’escussione della dottoressa Emma Bianco, all’epoca responsabile del Provveditorato ed Economato dell’Asl.

Sono entrata in sostituzione di De Masi ed escludendo il 118 ho fatto tutte le gare e i bandi in autonomia ed ex novo. Non ricordo se alcune erano sospese, altre revocate. Quella del 118 venni sostituita da Del Vecchio perchè ero in malattia ma vennero Rossi e Ventucci a casa mia per chiedermi di portarle avanti comunque ma non accettai. Sulla gara e la trattativa privata mi ero astenuta perchè secondo me si doveva fare diversamente”.

Su De Girolamo e Barone, Bianco risponde: “La De Girolamo la conosco ma l’ho vista solo una volta, mi è stata presentata quando venne all’ASL e parlammo solo della bambina. Barone non lo conosco assolutamente”.

Si torna in aula il 17 ottobre.