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In merito al comunicato diffuso da Noi di Centro, il sindaco di San Nicola Manfredi, Arturo Leone Vernillo ribatte: “Massimo rispetto per il sindaco Mastella ma respingo con fermezza l’idea che il Comune di San Nicola Manfredi sia stato assente o abbia mancato di responsabilità. La nostra comunità era regolarmente rappresentata da un delegato di fiducia, vicino al presidente Lenzi, persona a cui mi lega una profonda stima e la consapevolezza del lavoro straordinario che Alto Calore sta svolgendo per tutti i Comuni, compreso il nostro”.

Il primo cittadino poi prosegue: “Le decisioni assunte da San Nicola Manfredi rispondono unicamente agli interessi dei cittadini che amministriamo. Invito dunque a evitare ricostruzioni che non rispecchiano la realtà e che rischiano di trasformare un tema così delicato, come quello della gestione idrica, in terreno di scontro politico. Ai cittadini interessa chiarezza e responsabilità, non il gioco delle parti. È su questo che continueremo a lavorare”. 

Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Ceppaloni e vicesegretario provinciale di Forza Italia, Claudio Cataudo: “Dire che Ceppaloni fosse assente ieri è una bugia colossale. Il Comune era rappresentato dal mio delegato, l’assessore Giuseppe Varricchio, sia alla riunione del mattino in Provincia, alla Rocca dei Rettori, dove ha sottoscritto per conto del Comune di Ceppaloni il documento di netta contrarietà all’aumento delle tariffe, sia all’assemblea del pomeriggio dell’Alto Calore, alla quale ha preso parte fino alle ore 18. Gli atti ufficiali parlano chiaro: l’ordine del giorno riguardava dati contabili, lo stato del concordato e gli adeguamenti tariffari imposti da ARERA. Non era prevista l’approvazione di alcuna mozione, e fino a quel momento non si è votato nulla. Chi afferma il contrario, manipola la realtà per scaricare altrove responsabilità precise” dichiara. 
“Il punto vero – prosegue – è che gli aumenti delle tariffe non li hanno decisi i Comuni sanniti, ma derivano da una diffida ARERA di inizio anno, recepita dall’Ente Idrico Campano e votata ad Avellino anche per i 31 Comuni del Sannio. Una decisione illegittima, calata dall’alto, contro la quale va mantenuta una ferma opposizione. Domani, all’esecutivo regionale dell’EIC, Mastella dimostri piuttosto di avere davvero a cuore i cittadini dando mandato al suo delegato di votare contro gli aumenti, invece di inventarsi capri espiatori”.
“Io sono stato fin da subito in prima linea per tutelare i miei concittadini: ho, già qualche settimana fa, denunciato l’Alto Calore per i disservizi idrici nel mio comune, ho informato il Prefetto e ho chiesto ai sindaci sanniti di mobilitarsi contro rincari che non possiamo accettare. Le responsabilità non sono certo del centrodestra, che non ha mai messo le mani sull’Alto Calore. Lì c’è stata una lottizzazione spietata, durata oltre quarant’anni, che ha prodotto più di 200 milioni di debiti. Una occupazione manu militare targata centrosinistra, che porta la firma anche di De Luca e della sua classe dirigente, a cui Mastella ha dato più volte manforte. Non dimentichiamo che fu proprio Mastella a nominare un suo fedelissimo di Ceppaloni nel Cda dell’ente: quindi, di certo, non può dirsi estraneo a questa gestione fallimentare”. “Oggi invece di lanciare accuse infondate, Mastella vada dai suoi alleati di ieri oggi e domani da De Luca e Bonavitacola, a chiedere conto dei disastri compiuti. Sono loro che hanno occupato e lottizzato Alto Calore, e oggi, insieme a lui, si ripresentano uniti alle regionali. Noi, al contrario, restiamo in modo trasparente e responsabile dalla parte dei cittadini, contro una politica che mette le mani nelle loro tasche e poi tenta di sfuggire alle proprie responsabilità”, conclude Cataudo. 

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