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L’associazione culturale Togo Bozzi, fondata a Guardia Sanframondi il 5 ottobre 2011 e attiva in tutti i Comuni del Sannio storico, nel denunciare l’azione scorretta di chi continua a diffondere velenoso personalismo nella coscienza collettiva dei guardiesi, precisa quanto segue:

1- la passata amministrazione comunale, erede di una gestione che ha relegato l’antica comunità di Guardia Sanframondi in un ruolo territoriale marginale, ha lasciato ai cittadini l’onere di sostenere ingenti debiti finanziari, accumulatisi anche a causa di cerimonie e manifestazioni dispendiose e poco produttive sotto il profilo sostanziale;

2 – lo stesso gruppo dirigente, non pago di tali scelte, ha letteralmente svenduto il patrimonio del territorio comunale, consentendo da un lato la devastazione eolica nel vicino Comune di San Lupo, dall’altro l’attraversamento invasivo della linea ferroviaria ad alta capacità Napoli-Bari, non adeguatamente concertato con le istituzioni regionali e nazionali;

3 – tale politica ha contribuito, inoltre, alla fuga di moltissimi giovani guardiesi, costretti a cercare fortuna altrove nonostante le straordinarie potenzialità enogastronomiche del distretto agroalimentare che caratterizza le colline guardiesi.

In questo contesto, è doveroso ricordare che la nuova amministrazione si è trovata a fronteggiare una condizione emergenziale, riuscendo a evitare il temuto dissesto finanziario dell’ente locale e a scongiurare l’ulteriore declassamento della realtà cittadina, difendendo la presenza di uffici e istituti bancari di rilievo nazionale. Contestualmente, i nuovi amministratori hanno affrontato annose criticità strutturali: dall’incredibile chiusura dell’impianto sportivo, alla necessaria e improrogabile messa in sicurezza di diverse aree urbane, fino alla risoluzione della controversa vicenda relativa all’ufficio postale.

Tale situazione dovrebbe indurre tutti a un maggiore senso di responsabilità, superando rancori personali frutto di logiche distorte, che hanno alimentato pratiche e abitudini politiche non degne della storia plurimillenaria custodita dall’antica cittadina sannita. Guardia Sanframondi merita davvero di voltare pagina, di ritrovare l’impegno e l’amore dei suoi figli, anche per scongiurare definitivamente due gravi rischi:

1 – l’esclusione dal Parco Nazionale del Matese – determinata da chi, nel 2018, autorizzò l’installazione di pali eolici nell’agro sanlupese, in aperto contrasto con ogni criterio di giustizia e con i legittimi interessi di Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore e Cerreto Sannita;

2 – la mancata realizzazione della stazione ferroviaria della Falanghina nell’area baricentrica compresa tra Castelvenere, Solopaca, San Lorenzo Maggiore e Guardia Sanframondi. Opera strategica, quest’ultima, che non fu mai richiesta né prevista dai vecchi amministratori, i quali si limitarono a sollecitare l’ordinaria sistemazione dell’area, dimenticando che tale intervento fosse già contemplato dalla normativa vigente.

Sostanzialmente, Guardia e i Comuni collinari del Sannio hanno il diritto di proiettare in avanti la loro azione politica e programmatica, investendo ogni risorsa possibile nella creazione di posti di lavoro adeguati alle esigenze del mondo contemporaneo. Per questo, l’associazione Togo Bozzi invita a mettere da parte le sterili polemiche, accogliendo la scheda tecnica predisposta dal Comune di Guardia Sanframondi per utilizzare nel miglior modo possibile i circa quattro milioni di euro sbloccati dal Governo Meloni e dalla Regione Campania nell’ambito dei Fondi Sociali di Coesione e del programma Delta (14 febbraio 2025, DGR n. 555/2024).

Solo così sarà possibile dare vita a una vera area di sviluppo territoriale, capace di valorizzare le tipicità agroalimentari e le bellezze naturalistiche del Sannio appenninico, seguendo l’esempio già tracciato dai comprensori più dinamici e lungimiranti della nostra nazione.