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Bergamo – La sconfitta con l’Atalanta, fondamentalmente, era stata messa in preventivo dal Benevento. Troppa differenza di tecnica e di morale tra le due squadre. La formazione di Gasperini si impone per due reti a zero senza troppi sforzi, proseguendo il suo cammino verso la Champions League. A tenere in vita la formazione di Inzaghi sono invece i risultati di Spezia (pari con la Sampdoria) e Torino (sconfitta con il Milan) e il calendario. La salvezza della Strega passerà per i prossimi 180 minuti: Crotone in casa e ultima di campionato a Torino contro i granata. Sabato prossimo, però, uno snodo cruciale sarà il faccia a faccia tra le compagini di Italiano e Nicola (che avrà la sfida con la Lazio da recuperare).

La partita – Atteggiamento opposto per le due squadre. Gasperini vara un’Atalanta a trazione anteriore, schierando la difesa a quattro e lanciando Pessina, Malinovskyi e Muriel alle spalle di Zapata. Si copre Inzaghi, il tecnico del Benevento torna al 3-5-2, lasciando fuori Ionita e affiancando Gaich a Lapadula.

Copione della gara subito chiaro. Pallino del gioco e possesso palla lasciato ai padroni di casa, ospiti pronti a verticalizzare e ripartire per sfruttare il due contro due. La gara è bloccata e a fare la differenza è la qualità dell’Atalanta. Malinovskyi inventa un assist d’oro per Muriel, il colombiano tocca la sfera con la suola per rubare il tempo a Montipò e insaccare il vantaggio. La formazione di Gasperini non è travolgente come spesso le è capitato e la Strega reagisce con una conclusione a botta sicura di Barba respinta miracolosamente da Romero. Il primo tempo, di fatto, è tutto in queste due occasioni e negli spogliatoi si rientra con i nerazzurri avanti di misura.

Smaltiti i canonici quindici minuti, l’Atalanta sembra tornare in campo con altro piglio. Numero d’alta scuola di Muriel per liberarsi di Tuia, tiro sul primo palo e respinta di Montipò. L’ex Sampdoria è per distacco il migliore in campo in una contesa che stenta a decollare. Gasperini e Inzaghi, allora, provano ad attingere alle rispettive panchine per dare una sterzata. E sono proprio i cambi a fare la differenza, quelli operati dall’Atalanta. Miranchuk per Zapata, palla restituita al russo e velo per l’inserimento di Pašalić che non sbaglia al cospetto di Montipò. Sotto di due reti, il Benevento perde Caldirola per somma di ammonizioni ma l’attenzione è ormai rivolta a quanto avviene sugli altri campi. Nel finale ci provano Lapadula e Iličić ma il punteggio non cambia. Il destino, invece, offre ancora un’opportunità alla Strega.

Atalanta-Benevento 2-0

Reti: 22’pt Muriel, 22’st Pašalić

Atalanta (4-2-3-1): Gollini; Hateboer, Romero, Palomino, Gosens (14’st Djimsiti); Freuler, de Roon; Pessina (14’st Pašalić), Malinovskyi (14’st Iličić), Muriel (21’st Miranchuk); Zapata (44’st Lammers). A disp.: Rossi, Sportiello, Mæhle, Šutalo, Caldara, Kovalenko, Ruggeri. All.: Gian Piero Gasperini

Benevento (3-5-2): Montipò; Tuia, Glik, Caldirola, Improta, Hetemaj (28’st Depaoli), Viola (12’st Ionita), Dabo (40’st Tello), Barba (28’st Letizia); Gaich (12’st Caprari), Lapadula. A disp.: Manfredini, Lucatelli, Insigne, Di Serio, Sanogo, Pastina, Diambo. All.: Filippo Inzaghi

Arbitro: Davide Massa di Imperia

Assistenti: Giorgio Peretti di Verona e Daniele Bindoni di Venezia

IV uomo: Antonio Di Martino di Teramo

Var (A/Var): Aleandro Di Paolo di Avezzano (Dario Cecconi di Empoli)

Ammonito: de Roon, Iličić per l’Atalanta, Tuia, Barba, Ionita, Caldirola per il Benevento

Espulso: al 37’st Caldirola per s.a.

Note – Recupero: 1’pt, 0’st