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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma di Alessio Fragnito, presidente del Comitato Cittadini in Bicicletta.

“In merito all’articolo apparso oggi su Anteprima24, il Comitato Cittadini in Bicicletta ci tiene a sottolineare che il Corso Garibaldi, essendo un’area pedonale, non è affatto “off limits” per le biciclette ma è invece “off limits” per le automobili, o almeno questo è ciò che viene sancito dal Codice della Strada, ovvero dalle leggi attualmente in vigore in Italia. Ricordiamo ai giornalisti di Anteprima24 che tutte le multe elevate dai vigili urbani contro l’uso della bici nell’area pedonale di corso Garibaldi sono state ANNULLATE, per cui anche la Prefettura ha ribadito che la legge attualmente in vigore in Italia prevede che il Corso non possa essere off limits per le biciclette e aperto invece alle automobili. Evidentemente siamo di fronte ad un accanimento nei confronti di Alessio Fragnito, animatore di questo comitato e oggetto di ben 3 multe da parte dei vigili urbani, i quali dimostrano ancora una volta di non conoscere le leggi in vigore in Italia e soprattutto di volersi accanire contro innocui cittadini che contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento invece di fare il proprio lavoro. Non capiamo come mai i vigili urbani siano tolleranti nei confronti dei parcheggi vietati, dei controsensi e del transito irregolare di furgoni e camion nell’area pedonale e siano invece inflessibili nei confronti di chi non usa l’automobile perché non vuole inquinare. Ci chiediamo quindi che senso hanno le parole dell’assessore De Nigris, il quale recentemente ha affermato che avrebbe preso provvedimenti per ridurre l’inquinamento, di fronte ai fatti concreti di questa amministrazione. Che senso ha parlare di riduzione dell’inquinamento se poi chi non inquina viene multato dai vigili? Invitiamo tutti i cittadini di Benevento che usano la bicicletta per andare al lavoro a continuare a transitare lungo Corso Garibaldi, nella certezza che l’ordinanza di divieto non ha nessun valore legale, sia perché sprovvista di motivazioni sia perché sulla stessa arteria è autorizzato il transito di automobili e furgoni. Ci auguriamo che il sindaco Mastella possa quanto prima abbandonare la città di Benevento per tornare a vivere a Roma o a San Giovanni di Ceppaloni o in qualsiasi altro posto, e lo invitiamo a portare con sé anche tutti i suoi lacchè che hanno dimostrato in questi anni il proprio servilismo sacrificando la propria dignità e professionalità”.

  • Di seguito la nostra replica:

Gentile Alessio Fragnito, ci tenevo a risponderle per ringraziarla.

Ci tenevo a ringraziarla per averci comunicato che, dopo aver attraversato il corso Garibaldi di Benevento, le sono state comminate delle multe che poi, però, le sono state tolte. Sono felicissimo per lei. Non ha pagato. E’ una bellissima sensazione quando ricevi una multa, imprechi e poi non passi alla cassa. E’ capitato anche a me. Ricordo ancora la gioia. Peccato che, come direttore di testata, rappresentando Anteprima24, sono costretto a risponderle che, seppur felici della sua gioia, non sappiamo cosa farcene. Della serie: non abbiamo scritto che le hanno fatto una multa “giusta”. Abbiamo scritto che le hanno fatto una multa. E questo è un dato di fatto. La terza volta come le due precedenti. Se le tolgono anche questa ce lo faccia sapere e pubblicheremo che ha vinto la sua teoria ancora una volta. E lo faremo con enorme piacere.

La ringrazio inoltre per averci ricordato che il Corso Garibaldi non è “off limits” per le biciclette. La invito però a leggere meglio, oltre che guidare bene. Non abbiamo scritto che il corso è vietato alle biciclette, perché ci tiene a ricordarcelo? Ad ogni modo, anche questa volta, grazie.

Detto ciò dunque e dopo aver risposto alle sue osservazioni, le confesso che ho la patente (A e B), non vado in bicicletta (fumo troppo) ma rispetto e stimo la sua scelta. Credo sia la cosa più bella che possa esistere nel nostro pianeta. Rispettare le scelte degli altri. Anche questa volta, grazie dell’invito a me e alla cittadinanza ad utilizzare veicoli non inquinanti ma ad eccezione della settimana longobarda, nel 2019, mi perdonerà se, mia considerazione, è impagabile il piacere di raggiungere un posto con la propria vettura, senza sudare sotto al sole. Ma, ripeto, rispetto la sua scelta. Bello rispettare quella degli altri.

Non commentiamo le scelte politiche ma non credo che invitando Mastella a raggiungere Roma o San Giovanni di Ceppaloni si risolva il problema. Cosi come, magari, non credo ci sia un accanimento nei suoi confronti. Non mi sembra un pericoloso criminale, come me la reputo una persona stimabile e pacifica, e quindi credo che i vigili facciano semplicemente il proprio dovere. Magari sbagliando, magari no. Quando ho preso la patente ho digitato SI, alla domanda: “possono transitare le biciclette in zone pedonali”?

E’ vero, ha ragione lei, le biciclette possono passare sul corso. Il legislatore però concede ai comuni, in particolari situazioni ed attraverso apposita segnaletica, di introdurre con espressa ordinanza il divieto di transito per le biciclette. Chiarito tutto ciò è possibile affermare che: i ciclisti possono transitare nelle aree pedonali, in assenza di specifici divieti introdotti dal Comune con apposita ordinanza e posti all’ingresso delle stesse aree. Nel caso in cui possono essere di intralcio o pericolo per i pedoni, la bici deve essere condotta a mano e loro sono assimilati ai pedoni.

Le confesso, ad esempio, che io ho un bambino di 3 anni che sul corso della città, forse perché zona familiare, corre senza sosta da un posto all’altro facendomi impazzire. Ed è proprio in queste circostanze che è capitato che delle bici, a tutta velocità, stavano per investirlo, raggiungendo una andatura poco consona in una zona pedonale. Non credo sia un accanimento contro di me o mio figlio, che non sa nemmeno cosa significa “accanimento”. Credo che ci siano, semplicemente, quelli che parcheggiano davanti ai divieti di sosta a Benevento (è capitato anche a me e ho preso la multa, quindi le fanno anche agli automobilisti) ed è capitato che una persona con la bici vada a 40 chilometri orari sul corso della città dove bambini, come mio figlio, corrono da un posto all’altro convinti che non ci siano nessun altro se non pedoni. Anche in questo caso basterebbe il rispetto: io non parcheggio in zona vietata, voi con le bici non attraversate il corso.

Antonio Frascadore