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Benevento – Al grido di “non vogliamo questa alternanza” decine di studenti, questa mattina, sono scesi in piazza a Benevento. Al centro della protesta, che ha coinvolto svariate città italiane, i pochi fondi stanziati per la scuola dell’obbligo, le problematiche legate al clima, la riforma dell’alternanza scuola-lavoro, e più nello specifico la sicurezza degli istituti della città.

L’alternanza viene usata, spesso, per sfruttare i ragazzi, soprattutto degli istituti tecnici – ha dichiarato Giulio Maria Miele, referente del Masc – e sta assumendo caratteristiche sempre più inappropriate rispetto alla scuola alla quale si rivolge. Un liceo scientifico, ad esempio, non può fare alternanza in un’azienda, ma dovrebbe fare un percorso inerente con gli studi e con il percorso verso il quale si affaccia uno studente”.

“Cambia la scuola per cambiare il sistema. Siamo il futuro ma senza futuro”, è lo slogan con cui gli attivisti del ‘Movimento d’azione studentesca collettiva’ (Masc) hanno lanciato la protesta. Numerosi i problemi nelle scuole, in primis, la sicurezza: “La maggior parte delle strutture cittadine non a norma di legge. Se ci sono problemi effettivi, bisognerebbe risolverli – ha affermato Miele – e non chiudere le scuole. Sarei più felice di andare a scuola in una struttura sicura che restare a casa nelle giornate con maltempo perché il sindaco è consapevole delle diverse strutture pericolanti che ci sono in città”. 

Ma anche la raccolta differenziata che, come sostiene Miele, “in alcune scuola ancora non si fa, ad esempio al liceo classico P. Giannone. Pochi giorni fa abbiamo firmato una petizione proprio per chiedere al nostro dirigente scolastico di avviare la raccolta differenziata nell’istituto”. 

“Abbiamo chiesto un tavolo alla Provincia, speriamo di riuscire ad ottenerlo entro novembre, per parlare principalmente dei problemi strutturali degli istituti scolastici. Non è tollerabile che per ogni allerta meteo ‘arancione’ bisogna chiudere le scuole della città. Al momento – ha detto Antonio De Concilio del Masc – mi rendo conto che sia una soluzione obbligatoria, ma le strutture dovrebbero essere preparate e sicure”. 

Scarsa l’affluenza di studenti in piazza: “Dieci anni fa a Benevento scendevano mille persone a protestare. Il problema è che le tematiche studentesche, ma anche ambientali di questo periodo sono sentite molto meno dai ragazzi”, ha concluso De Concilio. 

Le interviste nel servizio video.