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Benevento – L’Azienda Ospedaliera “San Pio” ha consegnato nel corso di una cerimonia nella Sala convegni dell’Ospedale “Rummo” le chiavi di una autoemoteca per la raccolta del sangue e per l’immunoematologia alla Fratres.

Il nuovo mezzo consentirà di procedere alla raccolta del sangue nelle strade di Benevento e provincia dai cittadini volontari. L’iniziativa si spiega con il fatto che nel corso degli ultimi due anni sia drasticamente diminuita la raccolta del sangue da parte dei volontari. Tutte le persone, uomini e donne, maggiorenni, in buona salute, che non abusano di alcool, che non fanno uso di droghe, che non hanno comportamenti a rischio, possono donare ogni tre mesi il loro sangue senza alcun problema per la loro salute fisica (anzi spesso la donazione è un vero e proprio vantaggio); ma molti si dimenticano di farlo.

Non che si sia mai verificata la sciagurata circostanza che non sia stato possibile operare qualcuno per la mancanza della provvidenziale sacca di sangue, ma i numeri degli ultimi due anni dicono – secondo gli operatori sanitari che hanno preferito non scendere nei dettagli – che la solidarietà dei beneventani su questo specifico punto si sia alquanto affievolita.

L’autoemoteca alla Fratres è dunque anche uno strumento per riportare al centro dell’attenzione dei cittadini sanniti questo tema così nobile e importante come la donazione del sangue. Nella conferenza stampa di questa mattina l’Ospedale ha voluto proporre l’innovazione alla presenza del presidente regionale dei Gruppi Fratres Giuseppe Festa, il presidente provinciale dell’Associazione, Antonio Romano, il primario del Servizio di Immunoematologia e Trasfusione, Roberto Vallone e il direttore generale del San Pio, Mario Ferrante.

Quest’ultimo ha sottolineato: “Appena mi sono insediato mi sono da subito attivato per risolvere la raccolta sangue, le attività chirurgiche sono aumentate e con una maggiore percentuale  di incidenza.  Con il primario abbiamo subito rinnovato la convenzione con l’associazione Frates che era ferma. Potranno fare quest’attività sul territorio in maniera più incisiva”.

Il direttore ha escluso che all’Ospedale si sia verificata una mancanza di sangue ma ha ammonito: “Manca la cultura del donare. Noi vogliamo avviarla”. E’ intervenuto quindi Antonio Romano dell’Associazione che ha sottolineato: “Occorre fare prevenzione e sottolineare questa problematica. Si deve partire dalle scuole e iniziare la cultura della donazione da loro. Vogliamo incrementare questo servizio non solo partendo dalla provincia”. Infine Giuseppe Festa ha rimarcato come occorra promuovere la donazione del sangue: “Bisogna essere costanti e dare alla cittadinanza un servizio di qualità”