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Schiaffi al volto, colpi sul capo, strattonamenti, pizzichi e punizioni mediante chiusura nella stanza “buia”. Erano questi i metodi insegnamento usati dalle maestre dell’asilo di Airola raggiunte nel febbraio del 2020 da gravi indizi di colpevolezza per il reato di maltrattamenti in concorso. Le donne, due di Airola, Anna Paula Maglione, 48 anni e Pasqualina Cerni, 30 anni, Miriana Matera, 31 anni, di Bucciano e Valentina Arabo, 29 anni, di Sant’Agata de’ Goti erano maestre in una scuola materna privata di Airola: secondo gli inquirenti maltrattavano abitualmente i bambini che frequentavano l’istituto, con ripetuti rimproveri, grida, strattonamenti, schiaffi e punizioni. Condotte violente delle maestre dell’infanzia ricostruite grazie alle indagini – durate oltre un anno – dai carabinieri della locale stazione.

Era fissata in data odierna l’udienza preliminare a carico delle quattro maestre dell’asilo di Airola, ma l’assenza del GUP Palmieri, invece, ha determinato lo slittamento al prossimo 20 marzo. All’odierna udienza, hanno presentato la dichiarazione di costituzione di parte civile, difese dall’avvocato Vittorio Fucci, solo 2 delle 18 persone offese, genitori di altrettanti bambini.

Le indagini erano partite nel 2018, dopo la denuncia della madre di una bambina di 3 anni, che aveva parlato dei maltrattamenti e aveva riferito che la figlia era stata chiusa in una stanza al buio per punizione. Nel corso degli accertamenti, terminati nel maggio del 2019, ascoltando persone informate dei fatti ed esaminando le registrazioni effettuate all’interno della struttura, i militari hanno accertato che le quattro usavano abitualmente metodi violenti: documentati anche pizzichi, schiaffi al volto e colpi sul capo. Nel corso di un blitz notturno all’interno della scuola, i carabinieri avevano collocato più telecamere utilizzando le prese dell’erogazione elettrica su entrambi i piani utilizzati dall’asilo. Le quattro maestre indagate sono difese da Ettore Marcarelli, Pasquale Matera, Giovannina Piccoli, Fabio Russo e Margherita De Masi.