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Benevento – Una goliardata senza dubbio, di sicuro non si tratta di un messaggio subliminale, o almeno la speranza è che sia proprio così, e cioè l’iniziativa di qualcuno che abbia solo voluto scherzare. Ma è altrettanto sicuro che, se di goliardata si tratta, è di cattivo gusto. Una bambola impiccata al ramo di un albero poco prima di imboccare il sottopassaggio che porta alla rotonda dei Pentri e quindi alla circumvallazione, lo svincolo che permette di prendere diverse direzioni: dalla Telese – Caianello, alla strada per Pietrelcina, fino alla Valle Vitulanese. Nulla a che vedere con la famosissima Isola delle Bambole Impiccate che si trova in Messico o con l’esposizione provocatoria di Maurizio Cattelan che, quattordici anni fa, “impiccò” tre manichini raffiguranti dei bambini a piazza XXIV Novembre a Milano, una delle strade più storiche e trafficate del capoluogo lombardo. Nulla di tutto ciò. Con tutto il carico di indignazione e provocazione, quella di Cattelan rimaneva, comunque, espressione di arte. A Benevento, invece, di arte ce n’è poco in un gesto del genere. Una piccola e paffuta bambola rosa che penzola da questo ramo e incute anche una certa inquietudine. Un filo sottile a tenerla per il collo, il vento che la fa dondolare e girare su se stessa. Vederla a distanza fa anche un certo effetto. Come detto, una goliardata, ma il senso di amaro che lascia è veramente grande.