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“E’ un momento difficile, di crisi per tutto il mondo dell’impresa e del mondo dell’industria, siamo fermi praticamente da un anno, soprattutto nelle vendite. Perché chiaramente anche se le aziende sono aperte e sono attive, così come lo erano anche nel primo lockdown, ma se manca l’esportazione, quando ci sono blocchi verso nazioni come la Cina ed altri Paesi, si blocca l’esportazione in automatico si ferma il mondo produttivo. In tutti i settori nessuno escluso la situazione è tragica, bisogna fare qualcosa. La nostra fortuna è stata che la filiera agroalimentare, nonostante le mille difficoltà ha retto molto bene, così come il settore farmaceutico, ha fatto sì che l’intero sistema reggesse, ma molte aziende tra casse integrazioni e licenziamenti non si sono più riprese dal primo lockdown, quindi se non ci fosse stata l’azienda agroalimentare, e il settore farmaceutico, che “grazie” al Covid hanno aumentato i loro fatturati, sarebbe stato tutto molto più difficile, il problema è che se non si fa qualcosa di concreto questo 2021 per effetto di “trascinamento”, rischia di essere anche peggio del 2020″.  
 

Lo dichiara in una nota Luigi Barone, Consigliere per il Mezzogiorno e Le Zes della Ficei, Presidente del Consorzio Asi della Provincia di Benevento.

“Come ASI, devo tutelare la salute dei miei lavoratori, quindi, visto i problemi di distribuzione dei vaccini, ho chiesto alla Regione Campania, al Ministro Speranza, a tutte le autorità Sanitarie, di mettere a disposizione il vaccino come fascia prioritaria, o in caso non fosse possibile di autorizzarci all’acquisto laddove fosse possibile di vaccini, ho già avviato l’iter con la SINOVAC, che attualmente li fornisce in Turchia, Brasile, Argentina, Nepal, Nigeria sono diversi i Paesi almeno che già utilizzano vaccini SINOVAC, il consorzio attende solo l’approvazione del Governo all’acquisto del vaccino (a nostre spese), auspico questa approvazione non si faccia attendere troppo, avendo già trovato l’intesa con l’azienda Cinese, che però -giustamente- è disposta ad inviarli solo previa autorizzazione del Governo Italiano. Il punto è uno: o il governo è in grado di garantire i vaccini, oppure dia la possibilità alle aziende di acquistarli autonomamente”.