- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Il ritiro è già iniziato, nella mente c’è solo la prossima stagione da vivere per la prima volta in carriera in serie A. Marco Baroni è al lavoro nel ritiro di Sestola ma è anche il protagonista di una bella e lunga intervista pubblicata questo mese sul Guerin Sportivo. Il tecnico fiorentino si è raccontato al giornalista Tullio Calzone, partendo naturalmente dall’impresa compiuta l’8 giugno 2017, una data che resterà impressa indelebilmente nella mente dei tifosi giallorossi. Abbiamo selezionato solo alcuni passaggi che vi riportiamo:

FUTURO – «Sono già concentrato sul futuro. Quando raggiungi un obiettivo così importante è giusto che ci sia spazio per la gioia, ma poi bisogna mettersi immediatamente a lavorare per migliorarsi e andare avanti».

SEGRETI – «Il vero segreto è stato quello di non porsi dei limiti. Pretendere sempre rispetto in campo da parte degli avversari e una filosofia identificabile in ogni cosa che si fa. La vera forza è stata questa mentalità. Nei play off ho messo un solo pensiero nella testa dei miei giocatori: giocarli per vincerli. L’obiettivo è stato questo. Il punto di penalizzazione ci ha obbligati al turno preliminare, ma siamo stati capaci anche di annullare questo gap».

TIFOSI – «E’ stato bellissimo e indimenticabile quello che è successo. Non ho difficoltà ad ammettere che senza i nostri tifosi sarebbe stato tutto impensabile. Ma ora serve una crescita complessiva, questa categoria dovremo difenderla tutti insieme. L’orgoglio ritrovato da parte dei sanniti deve essere un valore aggiunto. Dovremo sentirlo sotto la pelle. Il popolo campano mi ha sempre sorpreso, ma l’entusiasmo di Benevento è stato pazzesco e indescrivibile».

VIGORITO – «C’era l’intenzione reciproca di non fare scelte con l’adrenalina al massimo. Ci siamo incontrati dopo 48 ore ed è bastato verificare che restavamo sintonizzati sulle stesse idee. E’ la cosa più difficile adesso. Presentarsi in A è complicato, ma ho la stessa voglia e la stessa determinazione del presidente Vigorito, sapendo cosa fare sul campo».

COMPLIMENTI – «Ho ricevuto una telefonata dall’Arabia Saudita mentre stavo facendo fisioterapia. Era Diego: ha saputo del successo. Come tantissimi amici e gente che non sentivo da anni. Come mister Bigon».

PROMESSE – «Proveremo in tutti i modi a farli di nuovo entusiasmare con il nostro esempio. Abbiamo bisogno di quella magia che accende tutto».