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Cinquant’anni di politica. Nove volte parlamentare, due volte ministro. Oggi sindaco di Benevento. Nella sua lunga carriera, di annunci importanti Clemente Mastella ne ha fatti. Eccome. Ma ce n’è uno che proprio non ci aspettavamo di leggere. Anche perchè riguarda una delle voci più importanti della storia della musica nazionale. Un talento unico, un interprete straordinario, capace non a caso di guadagnarsi il soprannome di “Reuccio”. E sì: è di Claudio Villa che stiamo parlando. Cosa c’entra il simbolo del bel canto italiano con l’attuale inquilino di palazzo Mosti ce lo spiega un altro grandissimo, Pippo Baudo.

Ecco a voi Pippo Baudo. Una storia italiana” è il libro edito dalla Solferino che ripercorre, con Carlo Conti, il percorso personale e artistico del conduttore più amato – con Mike Bongiorno – dagli italiani.

Il Corriere della Sera l’ha presentato attraverso un articolo di Aldo Cazzullo. E tra i tanti aneddoti anticipati dalla penna del Corsera, uno coinvolge proprio Clemente Mastella e Claudio Villa. Ma anche, e scusate se è poco, Enrico Berlinguer e Marco Pannella.

Villa era infatti un convinto sostenitore del Partito Comunista. E altissima era la stima per Berlinguer. Al segretario del Pci, dunque, il cantante romano chiese di fargli da testimone di nozze. L’altro, manco a dirlo, era Pippo Baudo. Come entra in questa storia Mastella? Lo lasciamo raccontare a Cazzullo:

…Il segretario del Pci fa sapere che non può venire in Campidoglio, ma raggiungerà gli sposi al ristorante. Poi fa telefonare al ristorante per avvertire che impegni politici lo trattengono. Villa si infuria, frantuma la torta nuziale con un pugno, e annuncia che da quel momento non è più comunista. Si avvicina a Pannella.

Ma un giorno Clemente Mastella chiede a Baudo di riportare Claudio Villa a Sanremo.

«Scusa, ma che ti importa, non è radicale?» – la domanda di Baudo.  «Era radicale, adesso è con noi, è diventato democristiano…».